Titoli di stato cosa sono? La domanda più opportuna da doversi porre in questo momento è se effettivamente valga la pena di preferirli ad altri generi di investimenti. Cerchiamo di comprendere perché stiamo assistendo ad una preferenza nei titoli di Stato europei. Ora che i prezzi sei BTP sono in calo e rendimenti in rialzo, il decennale italiano attira.
Titoli di stato cosa sono le novità sui mercati europei
A quanto pare è il momento dei Btp decennali che mettono a segno un 2,4%. C’è da segnalare inoltre che sono proprio quelli italiani che stanno facendo registrare i maggiori incrementi sui mercati. I Btp italiano si pongono immediatamente dietro ai titoli di stato greci che portano un +2,82%, e prima del Btp decennale spagnolo che segna un +1,7%. Per quelli francesi invece si assiste ad un + 1,26%, mentre il tedesco non va oltre lo 0,8%.
Novità in merito ai nuovi collocamenti dei Bot italiani
È stato reso noto da parte del MEF il calendario riguardante il collocamento dei nuovi BOT e in merito ai titoli di Stato. Per quest’ultimi la prenotazione a partire dalla data odierna del 12 aprile. Si tratta di BTP titoli di Stato a 3 Anni, che portano la data di emissione del prossimo il 19 aprile, con cedola annuale pari al 1,20%.
Rendimenti in salita dei Titoli di Stato
Negli ultimi periodi ecco che i mercati stanno patendo l’aumento del tasso d’inflazione. Ciò non fa che da volano ai tassi dei titoli di stato. Si sta inoltre assistendo ad una vera e propria corsa alla vendita che non può quindi che andare a determinare il crollo dei prezzi, con il conseguente aumento dei rendimenti.
I rendimenti che proseguono nella loro ascesa sono da imputarsi anche alle preoccupanti oscillazioni dei mercati finanziari, ora più che mai in cui si attendono con ansia le notizie in merito al ritocco dei tassi d’interesse bancari.
Titoli di Stato, un investimento sicuro. Cosa sono?
I Titoli di Stato fanno parte delle obbligazioni, ossia titoli finanziari emessi da enti privati o pubblici per reperire finanziamenti per le proprie attività. Sarà corrisposto al sottoscrittore dell’investimento il capitale iniziale, quello investito, l’interesse maturato. I Titoli di Stato sono titoli obbligazionari che vengono emessi periodicamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (in Italia) per finanziare anche il debito pubblico e le proprie attività.
E’ appurato ormai da tempo che rispetto ad altre tipologie di obbligazioni, i Titoli di Stato siano tra gli investimenti più sicuri, in quanto è molto difficile che uno Stato fallisca. Rimane quindi un punto fermo il rimborso del capitale investito alla loro scadenza, mentre il margine di rischio va a comprendere solo le cedole se a tasso variabile. I Titoli di Stato si acquisiscono al momento stesso della loro emissione (durante l’asta), oppure sul mercato secondario (Borsa), dove possono essere scambiati. Ci si dovrà avvalere in entrambi i casi della mediazione del proprio istituto bancario, o di un altro intermediario finanziario abilitato. I Titoli di Stato sono ormai tutti dematerializzati, ossia privi ormai di supporto cartaceo.
Titoli di Stato italiani: quali sono le tipologie, e le caratteristiche
Di Titoli di Stato ve ne sono disponibili varie tipologie. Le differenze sostanzialmente si ritrovano nella loro durata, le modalità di indicizzazione e la possibilità di essere indicizzati all’inflazione:
- BOT (Buoni Ordinari del Tesoro). Sono titoli a breve termine dalla durata di tre, sei oppure 12 mesi, e per questo considerati dei prestiti concessi allo Stato per un periodo di tempo ridotto. Questi titoli senza cedola sono chiamati Zero Coupon . Pertanto questa tipologia di titolo è emesso a sconto, e il guadagno per l’investitore si ritrova nella differenza tra quanto pagato e il valore nominale del titolo al momento della del rimborso, alla scadenza;
- CTZ (Certificati del Tesoro Zero Coupon). Questi Titoli hanno la durata di 24 mesi e sono privi di cedola. Il loro rendimento sta nella differenza tra il valore nominale e quello alla scadenza del prezzo pagato. Si discostano dai BOT principalmente per la loro durata;
- BTP (Buoni del Tesoro Poliennali). Si tratta di Titoli a medio o lungo termine con scadenze a 3, 5, 10 o 15 anni. Il loro rendimento in parte si ottiene dal flusso cedolare e in parte dalla differenza tra il valore di acquisizione, e quello nominale. Per quanto riguarda le cedole sono predeterminate al momento dell’emissione, e vengono posticipatamente pagando con scadenza semestrale;
- BTP Italia. Sono Titoli con durata di 4 anni. Si differenziano dai tradizionali BTP che sono indicizzati all’inflazione italiana. Un esempio del loro utilizzo lo abbiamo avuto quando nel 2020 i nuovi BTP Italia sono emessi al fine di poter per finanziare le spese sostenute per l’emergenza sanitaria, causata dal Coronavirus;
- BTP€i (Buoni del Tesoro Poliennali Indicizzati all’inflazione europea). Titoli dalla durata di 5, 10, 10, 15 o 30 anni. In questo caso il capitale e le cedole semestrali sono indicizzati all’inflazione europea;
- CCT (Certificati di Credito del Tesoro). Questa tipologia di titoli ha una durata fissa di 7 anni, con rendimento a tasso variabile.
Rendimento Titoli di Stato e quotazione
Per conoscere il rendimento dei Titolo di Stato bisogna considerare tre parametri:
- capitale investito,
- reddito generato
- durata
Il rendimento del Titolo di stato può essere valutato attraverso una stima probabilistica ex ante , oppure ex post, ovvero quando il reddito generato dall’operazione finanziaria è ormai certo. Quando il titolo di Stato non ha cedola (titolo Zero Coupon) oppure quest’ultima è a interesse fisso, il rendimento ex ante e rendimento ex post vanno di pari passo. Negli alti casi bisogna fare affidamento a delle stime aleatorie.
Gli elementi certi che determinano il rendimento dei Titoli di Stato mantenuti fino alla loro scadenza, sono:
- le cedole, quando risultano essere a tasso fisso;
- la differenza tra capitale investito e prezzo di rimborso, nel caso in cui non sia indicizzato rispetto all’inflazione.
Gli elementi incerti sono:
- le cedole quando sono definite a tasso variabile;
- la differenza tra il capitale investito e il prezzo di rimborso, quando non è fisso ma indicizzato all’inflazione italiana o europea.
E’ bene considerare che si decidesse di non mantenere il Btp fino alla sua scadenza, ma di rivenderlo in Borsa, bisogna tenere conto degli ulteriori rischi degli investimenti, oltre che di quello di mercato. In questo contesto il prezzo di vendita del Titolo di Stato è determinato dalla quotazione del titolo, nel momento della sua vendita.