Tasse scolastiche 2020: come si pagano?

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Tasse scolastiche 2020, ecco le novità introdotte dal Decreto Crescita e dalla risoluzione 106 dell’Agenzia delle Entrate

Quali novità per le Tasse Scolastiche 2020? Tra le misure antievasione vi è la possibilità di pagare questi tributi tramite il modello F24: l’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione 106 del 16 dicembre 2019 ha infatti istituito i codici tributo.

Perché si tratta di un provvedimenti antievasione? Perché tali documenti rimangono negli archivi dell’Agenzia e li potrà inserire all’interno della dichiarazione dei redditi precompilata.

F24 dal 1° gennaio 2020

Tale misura entra in vigore tra pochissimi giorni, vale a dire dal primo gennaio 2020: dal prossimo anno le tasse che riguardano la frequenza, l’iscrizione e il diploma dovranno essere pagate solo tramite quel modello.

Codici tributo

Con il documento del 17 dicembre 2019, l’Agenzia delle Entrate ha reso noti i codici tributo univoci che i cittadini dovranno usare per pagare le tasse scolastiche:

  • il primo è “TSC1” denominato “Tasse scolastiche – iscrizione”;
  • il secondo si chiama “TSC2” ed è dedicato alle “Tasse scolastiche – frequenza”;
  • TSC3” denominato “Tasse scolastiche – esame”;
  • infine, ecco “TSC4” denominato “Tasse scolastiche – diploma”.

Nel momento in cui il cittadino va a compilare, deve mettere i suddetti codici nella sezione “Erario” in corrispondenza delle somme indicate in “importi a debito versati” con l’indicazione “anno di riferimento” nel formato AAAA per l’anno per cui si intende pagare le imposte.

L’Agenzia sottolinea che “nel caso in cui sia necessario indicare l’anno scolastico, riportare in tale campo l’anno iniziale”. Ad esempio: per indicare l’anno scolastico 2019-2020 bisogna mettere 2019.

Altre precisazioni dell’Agenzia per la sezione “Contribuente“:

  • nella sezione Codice Fiscale va il codice dello studente per il quale si pagano le tasse;
  • invece nel campo “codice fiscale del coobbligato, erede, genitore, tutore, curatore fallimentare” è indicato l’eventuale CF della persona che compie il versamento unitamente al codice “02” da mettere nel campo “codice identificativo”.

Con questa nuova modalità, lo Stato raggiunge due obiettivi: semplificare la l’inserimento di tali spese nella dichiarazione dei redditi precompilata, aggiungere un tassello nella lotta all’evasione fiscale.

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