Tari 2021: per i contribuenti italiani si avvicina la scadenza con il pagamento della Tari (Tassa rifiuti). Scopriamo come si calcola, le sue scadenze, e le possibili riduzioni.
Per Tari si intende la Tassa sui rifiuti, riguardante la gestione dei rifiuti sul territorio italiano. Con tale onere il cittadino va a finanziare i costi del servizio di raccolta, e lo smaltimento dei rifiuti.
Tari 2021: scadenza del pagamento
Siamo in dirittura d’arrivo per la scadenza del pagamento della Tari, da effettuarsi il prossimo 30 aprile. Si tratta di un riferimento generico in quanto spetterà poi ad ogni singolo ente locale a determinale la scadenza di questa tassa. L’indicazione di massima viene suggerita dal MEF, andando a stabilire due scadenze nel corso dell’anno, a ritmo semestrale. Di norma il pagamento può presentarsi con la suddivisione in 2 o in 4 parti, seguendo sa seguente tipologia:
- Primo acconto al 30 aprile
- Secondo acconto 31 luglio
- Saldo prima rata 30 novembre
- Saldo seconda rata 31 dicembre
La piccola variazione da Comune a Comune sarà pertanto facilmente individuabile, attraverso le pubblicazioni dell’ente locale.
Tari 2021: a chi spetta pagarla
Il pagamento della Tari è un tributo spettante a colui che è in possesso o detiene a qualsiasi uso e titolo immobili, locali o spazi che possano ritenersi produttori di rifiuti. Per sfatare ogni dubbio al riguardo possiamo dire che colui che fruisce di un’immobile o spazio, è tenuto al versamento della Tari. Il tributo riguardante la gestione dei rifiuti è dovuto da chi utilizza l’immobile e non dal suo legittimo proprietario. E’ esente da tale discorso, l’eventualità di un affitto a breve termine che non superi i 6 mesi che vedrà il titolare dell’immobile caricarsi di tale onere.
Tari 2021: come si calcola?
Il calcolo della tari 2021 chiama in causa anche le pertinenze che vengono così sommate alla planimetria dell’abitazione, o locale.
Inoltre per comprendere come si determina l’importo della Tari relativa ad un immobile o spazio, è possibile avvalersi di un tariffario determinato da ogni Comune che prende in esame i seguenti elementi quota fissa e quota variabile:
Quota fissa: tale quota viene stabilita in base ai metri quadri dell’immobile o degli spazi, moltiplicati per il numero dei residenti. Se il proprietario non è residente allora l’occupazione viene stabilita in rapporto ai metri quadri:
- Da 0 a 45 mq viene stimato 1 occupante
- Da 46 a 60 mq vengono stimati 2 occupanti
- Da 61 a 75 mq si stimano 3 occupanti
- Da 76 mq e oltre si stimano 4 occupanti
Quota variabile: si intende la quantità di rifiuto depositato, e un quantitativo minimo stabilito. Tali parametri vengono stabiliti dal Comune in forma autonoma, in fase di delibera. La quota variabile della Tari è un valore che si rapporta con gli occupanti dell’immobile. Discorso a parte quando non parliamo di uso abitativo. In questo caso la quota variabile e quella fissa saranno moltiplicate per il numero di metri quadri riguardanti il versamento Tari.
Tari 2021: il tributo si versa anche per l’immobile non in uso
Nel caso in cui l’immobile non venga usato, sarà premura del proprietario dimostrarne effettivamente il mancato utilizzo attraverso: la mancanza di utenze attive, e la mancanza di suppellettili.
E’ stata chiamata anche la Corte di Cassazione a pronunciarsi su tale questione, pertanto anche solamente la presenza di un divano andrebbe a determinare il pagamento della Tassa sui rifiuti.
Tari 2021: chi è esente dal versarla?
Vi sono casi in cui la Tari non è dovuta, o non si rientra nei conteggi a determinazione della stessa, come ad esempio:
- Superfici accessorie di locali già interessate dalla Tari
- Locali che non sono assolutamente in grado di produrre rifiuti
- Aree condominiali che non hanno un utilizzo individuale, come scale, ingresso.
- Locali o aree in cui non vengono prodotti rifiuti come ad esempio: balconi, terrazzi, box, cantine
Se si vengono a presentare tali eventualità, si potrà chiedere al proprio Comune l’esonero del versamento della tassa sui rifiuti.
Tari2021: come si accedere allo sconto?
In materia di Tari si può accedere a degli sconti suddivisi in riduzioni obbligatorie e riduzioni facoltative.
Le riduzioni obbligatorie sono:
- Riduzione del tributo per le zone in cui non viene svolta la raccolta: il Tributo rifiuti deve essere corrisposto nella misura del 40%
- Riduzione per mancato svolgimento del servizio di smaltimento rifiuti urbani, determinando danno ambientale e a individui: la Tari deve essere corrisposta nella misura del 20%
Le riduzioni facoltative sono a discrezione del Comune e comprendono:
- Fabbricati rurali ad uso abitativo
- Abitazioni o locali con utilizzo stagionale
- Abitazioni avente un solo occupante
- Abitazioni con occupanti con residenza estera che non vi soggiornano per oltre 6 mesi l’anno
- Utenze in cui vengano attuate dinamiche ecologiche per lo smaltimento dei rifiuti, come il compostaggio