Tares quale definizione della tassa dei rifiuti urbani. Visto le varie modifiche che sono state apportate nel corso degli anni al tributo, cerchiamo ora di fare un po’ di chiarezza in merito. Nel tempo la tassa comunale relativa alla raccolta dei rifiuti è stata trasformata in Tari.
Con la Legge di stabilità del 2014 sono state sostituite di fatto le già esistenti: la tariffa di igiene ambientale (TIA), la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU), e il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES).Ecco nei dettagli per capire chi la paga e quando scade.
Tares / Tari: che cos’è
In buona sostanza si tratta della tassa comunale sui rifiuti, entrata in vigore nel 2014. Con tale tributo si intende andare a coprire le spese che il Comune di residenza deve affrontare, in merito alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Tale tassa si richiede a tutti coloro che risultino essere in possesso di qualsiasi tipo di locale, anche che si tratti di un’area coperta. Non fa in questo caso alcuna differenza, dell’uso che si può dedurre da tale superficie.
Come viene calcolata la Tari 2022
La tariffazione della ex Tares, viene calcolata in maniera autonoma da ogni Comune italiano. Sarà poi direttamente l’Ente Locale a provvedere alla comunicazione all’utente, dell’importo da versarsi annualmente. L’elemento focale che andrà a determinare in ogni caso l’importo del tributo comunale, sarà sempre la superficie dell’immobile di proprietà.
A tal riguardo il testo di legge di riferimento, così si esprime: “Per l’applicazione della TARI si considerano le superfici dichiarate o accertate ai fini dei precedenti prelievi sui rifiuti. Relativamente all’attività di accertamento, il comune, per le unità immobiliari iscritte o iscrivibili nel catasto edilizio urbano, può considerare come superficie assoggettabile alla TARI quella pari all’80 per cento della superficie catastale determinata secondo i criteri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 138”.
Altri tre fattori incidono sul calcolo del tributo comunale
Tenendo conto che la tassa comunale riguarda lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, il calcolo dell’importo da versare considera rilevante anche la quantità dei rifiuti da smaltire. Ecco quindi che l’importo della spesa sui rifiuti è così ripartito:
- Una parte dell’importo è variabile, e riguarda la quantità di rifiuti prodotti. La cifra è variabile da Comune a Comune.
- Una quota fissa si definisce andando a moltiplicare i metri quadrati dell’immobile oggetto della tassazione, per il numero di persone che lo occupano.
- Un’altra parte dell’importo della tassa comunale è variabile in quanto si calcola tenendo conto dei costi del servizio.
Chi deve pagare
L’ex Tares come indicato dalla normativa di riferimento è dovuta obbligatoriamente sia nel caso si sia proprietari occupanti dell’immobile, che affittuari. Nel secondo caso farà fede l’aver stipulato un contratto di locazione dalla durata di ameno 6 mesi. Ma nel caso in cui il contratto avesse una durata inferiore ai 6 mesi, il pagamento della TARI dovrà ricadere sul proprietario dell’immobile.
Quando si paga la Tari 2022
Il tributo comunale che ha sostituito la vecchia Tares normalmente si effettua in tre tranche:
- Il primo pagamento nel mese di aprile 2022
- La seconda scadenza è fissata a luglio 2022.
- Per la terza tranche bisognerà provvedere al pagamento entro dicembre 2022.