Con l’avvicinarsi del voto sulle proposte di modifica al decreto legge 39/2024, il dibattito politico sul superbonus si intensifica. Le proposte bipartisan provenienti da diverse parti politiche, come Forza Italia, Lega, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Azione e Italia Viva, mirano a estendere la possibilità di usufruire dello sconto fiscale.
Modifiche proposte al Decreto Legislativo 39/2024
Tra le proposte emerse, si discute la possibilità di diluire la detrazione fiscale relativa al superbonus su un arco temporale più lungo. Si valuta la fattibilità di ripartire la detrazione in dieci o quindici quote annuali di uguale ammontare, riguardanti le spese sostenute nell’anno 2023. Questo permetterebbe ai contribuenti di beneficiare dello sconto fiscale in modo più diluito nel tempo, alleviando eventuali pressioni finanziarie immediate.
Inoltre, si valuta l’estensione della ripartizione delle detrazioni anche per le spese sostenute nel 2022 fino al 4 aprile 2024. Alcune proposte suggeriscono di trasformare l’importo eccedente il limite dell’imposta della detrazione in un credito d’imposta, consentendo ai contribuenti di utilizzare tale credito anche per il pagamento delle tasse.
Coinvolgimento dei comuni nei controlli e creazione di un fondo
La Lega propone di coinvolgere anche i Comuni nei controlli ai cantieri del superbonus, offrendo loro un incentivo del 50% delle somme e sanzioni eventualmente incassate. Si prevede anche l’istituzione presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze di un Fondo delle somme recuperate dall’uso indebito delle agevolazioni edilizie, al fine di raccogliere le risorse provenienti dai controlli.
Implicazioni e criticità dell’estensione delle detrazioni
L’estensione temporale delle detrazioni fiscali presenta alcune criticità e implicazioni. Da un lato, potrebbe essere vantaggiosa per i contribuenti con capacità finanziarie limitate, consentendo loro di diluire i pagamenti nel tempo. Tuttavia, potrebbe comportare un impatto negativo sul bilancio dello Stato, riducendo le risorse finanziarie immediatamente disponibili per il governo e influenzando la capacità di finanziare altri settori prioritari o di gestire eventuali emergenze economiche. Inoltre, potrebbe avere ripercussioni sulle strategie finanziarie delle imprese e delle banche che hanno finanziato interventi edilizi basandosi sulle previsioni di recupero finanziario entro un determinato periodo.