Startup in attesa di potere dare avvio alla presentazione delle istanze in merito all’accesso del contributo a fondo perduto, come enunciato nella legge di conversione del Dl Sostegni. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in merito, andando a conoscere meglio i dettagli in merito al suo importo, e i possibili beneficiari.
Contributo a fondo perduto per le nuove imprese
Anche se il bonus non è ancora operativo malgrado siano trascorsi già 5 mesi dalla sua approvazione, il mondo delle piccole imprese rimane in gran fermento. Il primo Decreto Sostegni ha messo già a disposizione diversi contributi a fondo perduto.
Inoltre nel corso del tempo al Decreto n. 41/2021 è stata data la possibilità di vedere ampliata la platea dei beneficiari del sostegno economico istituzionale. Si è arrivati a toccare una platea di possibili beneficiari del contributo a fondo perduto, di circa 370 mila unità.
Anche ai soggetti titolari di reddito d’impresa è stata la possibilità di accesso al fondo perduto, anche se questi non avevano registrato un calo del proprio fatturato e dei corrispettivi pari al 30%. Da ricordare che proprio loro erano stati esclusi dal poter accedere al fondo stanziato, nonostante fossero in possesso di tutti gli altri requisiti richiesti.
A quanto ammonta il contributo a favore delle imprese al via
L’importo del sostegno istituzionale messo a punto per le startup italiane, ha un importo massimo pari a € 1.000. interessa tutto coloro che hanno aperto la propria Partita IVA nell’anno 2018, con inizio della propria attività nel 2019.
Al momento non sono stati resi noti altri dettagli. Il decreto attuativo che di fatto è l’ultimo step del contributo a sostegno della piccola imprenditoria, è di fatto già pronto da tempo. Manca ad oggi il suo inserimento nella Gazzetta Ufficiale, come si è in attesa anche del conseguente provvedimento stilato dall’Agenzia delle Entrate.
Nel comparto delle startup e piccole imprese serpeggia il timore che i tempi attuativi per avere accesso di fatto al sostegno, possano diventare molto lungi e ostici.
Quali sono le startup emergenti in Italia
Il nostro Paese vede comunque un fervente bacino di piccolissime e piccole imprese, che si affacciano nel settore imprenditoriale. Di startup che stanno facendosi notare, ve ne sono diverse, e sono tutte operanti in diversi segmenti imprenditoriali. Ciò a dimostrazione che il desiderio di fare impresa non ha alcuna intenzione di arrendersi, malgrado il difficile momento socio- economico nazionale, e non solo.
Tra le tante startup italiane possiamo ricordare:
- La startup Credimi, che opera nel comparto fintech. L’impresa milanese punta alla specializzazione in merito ai finanziamenti digitali.
- Everli è la startup che sta riscuotendo molto successo, occupandosi del delivery, in maniera molto particolare. Infatti i suoi utenti avranno a disposizione un vero personal shopper, in ambito delle ordinarie spese al supermercato.
- Milkman è una giovane startup presente nella realtà partenopea, inserita da Apple nella top 10 ten delle migliori App italiane. Si occupa della fornitura di servizi a domicilio per l’e-commerce.
- BOOM Image Studio è una realtà tutta milanese, che ha preso il via 2018. La sua attività permette di realizzare servizi fotografici on demand nell’arco di sole 24 ore, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.