Smart working incluso nelle varie misure che in automatico vedono il loro rinnovo, unitamente alla proroga dello stato di emergenza. Infatti a quanto pare il Governo di Mario Draghi con il Decreto Covid che ha veduto la sua approvazione a ridosso dello scorso Natale (decreto legge 221/2021), di fatto ha allungato l’esistenza anche al lavoro agile.
Non solo smart working tra le misure estese al prossimo marzo 2022
Con lo scorso Decreto che ha veduto la luce alla Vigilia di Natale, ecco che di fatto il Governo ha allungato l’esistenza a diverse misure, in ambito Covid. Fra tutte spicca l’obbligo di essere in possesso del Green Pass sia nel settore del lavoro pubblico, come in quello privato. Basterà la tipologia del Green Pass semplice, ossia quello in cui formula preveda solo l’esecuzione del tampone. La mancanza della certificazione verde avrà la conseguenza di essere sospesi dal proprio posto di lavoro, senza retribuzione alcuna. Sarà lo stesso datore di lavoro a doversi assumere al ruolo di controllore del Green Pass.
Al momento per chi svolge attività di smart working, la normativa non è del tutto definita. Viene lasciando ampio margine al datore di lavoro sulla procedura da adottarsi secondo la tipologia di lavoro e accesso. Inoltre sono state confermate e estere fino al prossimo marzo 2022, tutte quelle sanzioni previste a carico di coloro che non attueranno le dovute verifiche obbligatorie.
Proseguono i Congedi parentali per i lavoratori con figli in quarantena
Oltre allo smart working con i dati in crescita nel nostro Paese in merito ai contagi da Covid, anche la proroga dei congedi per i genitori di figli minori affetti da Covid o in quarantena scolastica, è stata praticamente inevitabile.
A poter usufruire di tali permessi retribuiti, saranno i genitori di figli under 14 in Dad o in quarantena. I congedi saranno confermati anche per i lavoratori che avranno figli fra 14 e 16 anni o, indipendentemente dall’età, i lavoratori con figli affetti da handicap grave.
Smart working fino a fine marzo 2022
Tra le misure in proroga derivanti dal proseguo dello stato di emergenza, lo smart working è tra quelle più scontate. Infatti fino alla prossima primavera i lavoratori che già operano nella tipologia di servizio cosiddetta agile, potranno proseguire a lavorare con lo smart working in procedura semplificata. Tale disposizione implica il non dover necessariamente andare a ricorrere al contratto individuale.
In tao caso sarà sufficiente per il datore di lavoro, rendere noto l’elenco dei suoi dipendenti che operano in modalità smart working. La formula lavorativa da remoto sarà adottata di preferenza soprattutto per la categoria di lavoratori definiti fragili. Questi potranno in ogni caso svolgere il proprio lavoro da remoto e in alcuni casi anche essere destinati a diverse mansioni. Resta inteso che il loro inquadramento professionale, sarà comunque inalterato.
Inoltre entro la fine di gennaio dovrebbe vedere la luce l’approvazione del decreto che andrà a definire le patologie croniche che di fatto sanciranno il diritto a svolgere il lavoro da remoto. Non meno importante si avrà anche il proseguo dell’obbligo di sorveglianza sanitaria sui lavoratori più a rischio contagio. Sarà importante andare ad accertare l’idoneità alla mansione da parte di un medico competente o del medico dell’Inail.