Sisma bonus: quali sono i vantaggi fiscali? Scopriamolo insieme
Tra le tante agevolazioni che hanno a che fare con la ristrutturazione di edifici, siano essi condomini o case singole, ve n’è uno particolarmente utile. Parliamo del Sisma Bonus che riguarda l’adeguamento antisismico dei fabbricati.
Tale agevolazione è rivolta a tutti coloro che riqualificano la propria abitazione per renderla più sicura in caso di terremoto.
Nonostante l’Italia sia un paese a forte rischio sismico, sono diffusissime le abitazioni che non rispettano i parametri di sicurezza.
Ecco perché il legislatore ha previsto delle specifiche agevolazioni.
Adeguamento antisismico: come funziona?
Tutti i cittadini che decidono di adottare misure antisismiche in edifici che si trovano all’interno delle zone sismiche 1, 2 e 3.
Si può usufruire del bonus dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 con alcune importanti detrazioni Irpef e Ires.
Tali detrazioni sono da ripartire in cinque quote annuali di importo uguale. Ecco l’elenco delle detrazioni:
- il 50% delle spese sostenute per le abitazioni (non è necessario che sia l’abitazione principale) e attività produttive. L’ammontare complessivo non superiore annualmente a 96.000 euro per unità immobiliare;
- 70% oppure 80% per le singole unità a patto che la riqualificazione antisismiche riduca il rischio sismico rispettivamente di una o due classi;
- Specifica l‘Agenzia delle Entrate che “All’acquirente di un immobile demolito e ricostruito, in zona a rischio sismico 1, da parte di imprese costruttrici o di ristrutturazione, entro 18 mesi dalla fine dei lavori, spetta la detrazione del 75% o dell’85% (secondo la riduzione del rischio sismico di una o due classi) del prezzo della singola unità immobiliare, entro un ammontare di spesa di 96.000 euro”;
- per quanto riguarda i condomini, 75% o 85% per le parti comuni se gli interventi riducono il rischio sismico rispettivamente di una o due classi. Le detrazioni – spiega l’AdE – si possono applicare su un ammontare delle spese non superiore a 96.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio. L’Agenzia sottolinea che “I condòmini possono cedere la propria quota di credito ai fornitori che hanno effettuato gli interventi o ad altri soggetti privati”.
Nel 2018 sono state introdotte delle novità: le detrazioni possono essere sfruttate anche dagli Istituti autonomi di case popolari, ma anche dagli enti che hanno le stesse finalità sociali e dalle cooperative di “abitazione a proprietà indivisa”.
Altra novità del 2018 è la seguente. Citiamo, integralmente, il sito ufficiale “Casa.governo.it“:
Per le spese sostenute a seguito di interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali ricadenti nelle zone sismiche 1, 2 e 3 finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, spetta una detrazione dell’80% se i lavori determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore, ovvero dell’85% se gli interventi determinano il passaggio a due classi di rischio inferiori.
La detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo e si applica su un ammontare delle spese non superiore a 136.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio.
Queste detrazioni possono essere richieste in alternativa a quelle già previste per gli interventi antisismici sulle parti condominiali (75% o 85% su un ammontare non superiore a 96.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio) e a quelle già previste per la riqualificazione energetica degli edifici condominiali (70% o 75% su un ammontare complessivo non superiore a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio).
Bonus sismico: come si ottiene?
Ottenere il Sisma bonus è semplice: è necessario indicare, nella dichiarazione dei redditi, i dati catastali che identificano l’immobile oggetto dei lavori.
Il bonus può essere usufruito solo a fronte di pagamenti tracciabili.