La capitana della Sea Watch 3 non sarà espulsa. I giudici non hanno autorizzato il rimpatrio in Germania.
Il caso della Sea Watch 3 ha un altro colpo di scena. Carola Rackete non sarà espulsa. I giudici hanno così stabilito che la capitana della Sea Watch 3 potrà restare in Italia e non subirà il rimpatrio in Germania.
Ieri il ministro Salvini aveva dichiarato in diretta Facebook che avrebbe proceduto all’espulsione della donna dopo l’autorizzazione della magistratura. Questa autorizzazione non è arrivata.
I motivi sarebbero il fatto che la capitana della Sea Watch 3 dovrebbe essere interrogata il prossimo 9 luglio. Quindi, anche se il provvedimento fosse stato approvato, sarebbe stato eseguito solo dopo il 9.
Questo avrebbe spinto i giudici a prendere questa decisione. L’avvocato della capitana avrebbe poi dichiarato di stare provvedendo a una istanza di rinvio.
Infatti, pare che la Rackete abbia degli impegni, per cui l’interrogatorio potrebbe slittare a data da destinarsi.
Le reazioni sul caso
Le reazioni sul caso sono state discordanti. Da un lato, c’è chi pensa che la Rackete dovesse essere liberata, perché aveva salvato vite umane.
In tal senso, proprio ieri i giudici avevano dichiarato che i porti della Tunisia e della Libia non si potevano considerare sicuri. Quindi, avevano già provveduto con i domiciliari.
Nel frattempo, oggi arriva la decisione definitiva sull’eventuale espatrio della donna in Germania. Il processo è, però, ancora lungo. Infatti, anche se non ci sono ipotesi di reato, la capitana della Sea Watch 3 dovrà chiarire perché ha speronato la nave della Guardia di Finanza e perché non è riuscita a evitarla.
Quindi, la donna potrebbe restare in Italia molto tempo, almeno abbastanza per vedere tutto il suo iter giudiziario in corso. Nel frattempo, potrebbe essere dissequestrata a breve anche la nave che ha trasportato 42 migranti in Italia. L’imbarcazione era stata sequestrata al momento dell’approdo a Lampedusa.
Fonte: Libero