Scontrino elettronico: scatta l’obbligo per i negozianti e cambiano le regole per l’imposta di bollo digitale. Ecco come organizzarsi.
Lo scontrino elettronico è obbligatorio da oggi anche per i piccoli negozianti e per i commercianti. L’obbligo era già scattato per le grandi catene di negozi e oggi arriva anche ai più piccoli.
Da oggi parte anche la nuova imposta di bollo sulle fatture digitali inviate con la fatturazione elettronica per importi superiori ai 77,47 Euro. L’obbligo coinvolge i lavoratori autonomi, i liberi professionisti e chiunque è obbligato a emettere fattura elettronica dallo scorso 1° Gennaio.
Scontrino elettronico: come funziona e chi lo deve fare
Lo scontrino elettronico è obbligatorio da oggi per chi ha un giro di affari superiore ai 400mila euro all’anno.
Non si rilascerà più il documento direttamente al cliente, conservando una copia in cassa, ma si invierà tutto via Internet direttamente all’Agenzia delle Entrate.
Dal prossimo anno, però, l’obbligo sarà esteso a tutti, quindi conviene agire in anticipo e dotarsi degli strumenti utili per fare queste dichiarazioni prima del 2020.
Per questo motivo, i Monopoli di Stato stanno organizzando una lotteria a partire dall’anno prossimo basata sullo scontrino elettronico. Il sistema sceglierà in automatico usando il database dell’Agenzia delle Entrate lo scontrino vincitore e ci saranno dei premi in palio.
L’iniziativa, già utilizzata in Asia, promette di incentivare la richiesta dello scontrino elettronico da parte del cliente finale.
Sono per ora esclusi dall’obbligo dello scontrino elettronico anche chi vende direttamente panini negli stadi, oppure chi appartiene a categorie lavorative speciali, come l’antico mestiere del “gondoliere” a Venezia.
Cosa cambia per i consumatori? I cittadini hanno diritto a una ricevuta non fiscale (come quelle già usate negli ipermercati di grandi catene). Dovranno richiedere alla cassa di mostrare partita Iva e codice fiscale, per avere la certezza che la ricevuta sia copia conforme di quanto inviato all’Agenzia delle Entrate.
L’invio obbligatorio è solo per l’Agenzia delle Entrate, quindi l’invio della ricevuta via e-mail non è obbligatorio. L’esercente è solo obbligato a dare la ricevuta cartacea sul momento.
Imposta di bollo sulle fatture elettroniche: cosa cambierà
Oggi parte anche la nuova normativa sull’imposta di bollo sulle fatture elettroniche di valore superiore ai 77,47 Euro. L’obbligo scatta anche per le fatture mediche con importo inferiore.
Finora si continuava a tollerare l’imposta di bollo cartacea. L’Agenzia delle Entrate aveva poi stabilito l’invio di un F24 con l’importo dei bolli necessari.
Adesso, arrivano le regole definitive. Confermano quanto fatto da Gennaio a Marzo 2019. I liberi professionisti e i lavoratori autonomi non soggetti all’Iva dovranno pagare l’importo dei bolli sulle fatture elettroniche.
Ci si basa sulla data. Il conto si fa sulle fatture inviate riferendosi ai tre mesi precedenti. Va pagato entro il 20 del quarto mese.
L’importo si può pagare indicando il codice tributo 2522 per le fatture da Aprile a Giugno 2019. Si usano i codici 2525 o 2526 per i bolli non pagati per sanzioni e interessi di mora.
Oltre all’F24, si può chiedere che l’Agenzia delle Entrate prelevi gli importi dovuti direttamente sul conto corrente indicato in fattura.