Se il movimento delle Sardine si presentasse alle elezioni, quanto peserebbe? Ecco il sondaggio.
In queste settimane non si fa altro che parlare, a livello mediatico e un po’ politico, del movimento delle Sardine: l’iniziativa pensata da un gruppo di giovani come risposta a un evento organizzato da Matteo Salvini in Emilia-Romagna.
Per contrastare l’ascesa del leghismo in una terra che è sempre stata rossa questi tre ragazzi hanno organizzato in una sera una contromanifestazione denominata “6000 sardine”.
L’idea è stata di Mattia Sandoni (32enne collaboratore di una rivista legata a Romano Prodi e laureato in Scienze Politiche), Roberto Morotti (ingegnere di 31 anni), Andrea Garreffa (30 anni, guida turistica) e Giulia Trappoloni (fisioterapista trentenne).
La manifestazione di Bologna è un successo e da lì in poi gli eventi si sono moltiplicati a dismisura su tutto il territorio nazionale.
Sardine: movimento politico
Vista e considerata l’enorme partecipazione agli eventi, gli analisti (e i politici) si sono chiesti quanto potesse valere questo movimento in termini elettorali.
A questa domanda provano a rispondere una serie di sondaggi che fotografano, più o meno, cosa pensano gli italiani del movimento Sardine.
Il sondaggio EMG Acqua
Questo sondaggio è stato realizzato per la trasmissione Agorà che va in onda su Rai Tre e fornisce delle risposte interessanti sul movimento delle Sardine.
Gli italiani, secondo il sondaggio, non sono particolarmente entusiasti di questo movimento e non lo voterebbe se si presentasse alle elezioni. Nel dettaglio, la domanda posta era la seguente: “Se il movimento delle sardine si dovesse presentare alle elezioni politiche, lo voterebbe?”.
La risposta degli italiani a questa domanda è stata negativa nel 77% dei casi. Solo il 17% voterebbe il movimento, il 6% non ha voluto rispondere.
Potenziali elettori
Il sondaggio ci dice anche chi sono i potenziali elettori del movimento delle sardine. L’8% vota la Lega, il 20% vota Movimento 5 Stelle e il 28% vota il Partito Democratico. Insomma, i “possibilisti” sono sostanzialmente elettori di centrosinistra.
Movimento debole: le motivazioni
Perché il movimento delle Sardine sembrerebbe politicamente debole nonostante riempia le piazze? Gli analisti sono concordi nel ritenere che le Sardine, al momento, rappresentano un fenomeno che non ha un leader e che non ha un perimetro “esatto”. Gli aderenti al movimento, pur sposando “le linee guida”, mette dentro ciò che più gli sta a cuore.
Questi aspetti rendono fortissime le Sardine nelle piazze, nella manifestazione pacifica del dissenso contro una politica urlata, nel sottolineare i valori comuni che hanno come simbolo la Costituzione.
La politica, quella attiva che prevede il confronto con l’elettorato, è un’altra cosa e queste caratteristiche forti nella piazza possono essere fonde di debolezza nel segreto del seggio elettorale.
In definitiva, le Sardine – se si dovessero presentare alle elezioni così come sono oggi – drenerebbero qualche voto agli altri partiti di centrosinistra.