Come si fa a risparmiare? È possibile risparmiare nonostante una famiglia alle spalle e un mutuo?
Risparmiare per molte famiglie è ritenuta operazione complessa: salari medi bassi, aumento del costo della vita, specialmente nella voce energia, i i cambiamenti delle abitudini tra vacanze e gite fuori porta, cene in pizzerie, ristoranti, acquisti di gadget tecnologici… erodono la capacità di risparmio di una famiglia.
Risparmiare è diventata un’impresa vera e propria. Negli articoli precedenti (v. articolo) abbiamo provato ad imparare che invece di cercare la dritta giusta di un titolo azionario che farà faville, l’idea corretta per investire è imparare un metodo. Anche il risparmio deve avere obiettivi concreti e uscire dal vago: aumentare il proprio “gruzzoletto”.
Ma su cosa deve poggiare il risparmio di una famiglia?
Andando in ordine di priorità, e tenendo conto delle singole peculiarità dell’investitore – dipendente? Autonomo? Dirigente? Capo famiglia? Single? – il primo mattone da andare a poggiare per creare questa ipotetica piramide deve essere la previdenza e la protezione. Per previdenza si intende la pensione integrativa, specialmente se mancano molti anni al primo assegno pensionistico. Per protezione intendiamo: la polizza temporaneo caso morte, consigliatissima ai coniugi giovani titolari di un mutuo e al capo famiglia o alla persona che ha più peso finanziario in famiglia, le protezioni sulle malattie gravi, sull’invalidità permanente. Inoltre, si consigliano le polizze del capo famiglia e quella a protezione dell’immobile, terremoto in primis.
Una volta risolta la questione protezione e previdenza si possono dedicare altre parti della quota risparmiata in altri strumenti tenendo presente di diversificare in almeno tre orizzonti temporali: breve, medio e lungo termine.
Su cosa è possibile risparmiare?
Ogni tipo di investimento deve avere varie tonalità di rischio: il lungo termine può passare attraverso il piano di accumulo di capitale (PAC) ovvero l’investimento a rate. Mentre il breve e il medio termine possono essere risolte con fondi comuni o ETF a minore volatilità.
Nel fare questa operazione ci si deve avvalere di un professionista che sappia pianificare insieme al cliente una strategia di lungo respiro. Da questo si comprende come la figura del consulente finanziario deve rivestire un ruolo primario sia per creare una corretta asset allocation che in ambito della protezione e della prevenzione dell’intera famiglia.