Riforma Prescrizione: è guerra tra M5s, Pd e Italiaviva sulla riforma guardasigilli Alfonso Bonafede
Riforma prescrizione: ancora tensioni a livello politico. Una lite scuote il Parlamento e la stabilità politica italiana: i renziani dicono no alla riforma che prevede l’interruzione della prescrizione dopo il primo grado di giudizio, costringendo al rinvio della discussione in Commissione Giustizia ancora di una settimana.
Riforma della Prescrizione: l’opposizione dei penalisti
Ormai gli scioperi degli avvocati penalisti e magistrati non si contano più. Due i principali capi di accusa rivolti alla riforma:
- non riduce i tempi di indagine dei Pm;
- allunga i tempi dei processi successivi al primo grado di giudizio.
Forte il commento del presidente dell’Unione delle Camere penali Gian Domenico Caiazza, che definisce “barbarie” i processi infiniti che si andrebbero a creare con la riforma Bonafede. I penalisti sottolineano che i cittadini verrebbero lasciati in balia della giustizia a tempo indefinito, soprattutto in quelle Corti oberate da processi penali.
Concorde anche il presidente della Corte di Cassazione Giovanni Mammone. In poche parole, ciò che alcuni percepiscono come garanzia di giustizia e sicurezza, altri vedono come un ulteriore meccanismo per rallentare i tempi della macchina giuridica.
Cosa cambia con la nuova riforma della Prescrizione?
La riforma Prescrizione è stata inserita all’interno della Legge Anticorruzione 2018 e prevede che il decorso dei tempi di prescrizione del reato penale si interrompano a seguito della condanna o assoluzione in primo grado di giudizio.
Invariato il termine di prescrizione che decorre “per il reato consumato, dal giorno della consumazione e per il reato tentato, dal giorno in cui è cessata l’attività del colpevole“.
Riforma Prescrizione: il Parlamento è diviso
La riforma è terreno di scontro tra M5s e gli altri partiti politici.
Il PD, più aperto al dialogo, suggerisce di introdurre dei termini massimi di durata per Appello e Cassazione. Più dura la risposta di Italiaviva: “in Parlamento votiamo contro la follia sulla prescrizione, patti chiari amicizia lunga e senza di noi non avete i numeri al Senato e forse neanche alla Camera, rifletteteci bene. Io voto la civiltà non la barbarie sulla prescrizione”, ha commentato il leader Matteo Renzi all’assemblea nazionale.