La riforma pensioni è attesa da tempo dai lavoratori italiani, di ogni fascia e settore. Oggi nel Recovery Plan varato dal Governo guidato da Mario Draghi, vi è compreso anche una nuova formulazione pensionistica che archivia la famosa Quota 100.
Riforma Pensioni 2022: quota 102
La novità introdotta con quota 102, prevede una nuova formula per il calcolo dell’accesso alla pensione. Il godimento della retribuzione pensionistica interesserà quei lavoratori che avranno maturato 64 anni di età, e 38 anni di contribuzione previdenziale. Se da un lato è possibile lasciare l’impiego a 64 anni di età, dall’altro viene richiesto un periodo di contribuzione tassativo, di 38 anni. Quota 102 sta a significare 38+64. Con la precedente formulazione di quota 100 invece, era possibile andare in pensione con 38 anni di contributi versati e 62 anni di età. E’ bene ricordare che ci sono novità in arrivo, sul fronte pensionistico.
A partire da gennaio 2022 per lasciare il lavoro bisognerà arrivare a 67 anni con 42 anni e 10 mesi di contribuzione, riservando alle donne l’agevolazione di un uno in meno. Poi tenuto conto di una maggiore aspettativa di vita, con la Legge Fornero, si assisterà ad un adeguamento progressivo per l’ingresso alla pensione.
Riforma Pensioni 2022: novità e ultime notizie
La penalizzazione di vedere aumentato di ben 2 anni l’età pensionabile, viene però compensata con delle agevolazioni contributive. Infatti vi sarà un occhio di riguardo per coloro che appartengono alle categorie di lavoratori con mansioni logoranti, e per le categorie cosiddette svantaggiate.
Saranno inclusi nelle agevolazioni:
- I cargiven che assistono familiari affetti da patologie gravi, avranno un anno di sgravio contributivo, dopo i primi 5 anni di assistenza.
- Le donne con figli andranno a percepire uno sgravio contributivo pari a 8 mesi, per ogni figlio. L’agevolazione si configurerà per un massimo di 24 mesi
- Gli anni contributivi per chi inizia presto ad essere nel mondo del lavoro fino all’età di 19 anni, saranno incrementati per il 25% ad anno.
A partire da gennaio 2022 per lasciare il lavoro bisognerà arrivare a 67 anni con 42 anni e 10 mesi di contribuzione, riservando alle donne l’agevolazione di un uno in meno. Poi tenuto conto di una maggiore aspettativa di vita, con la Legge Fornero, si assisterà ad un adeguamento progressivo per l’ingresso alla pensione.
La situazione attuale sta generando in merito al proprio ingresso nel periodo pensionistico dubbi e incertezze. I lavoratori che ne sono prossimi hanno di certo molta consapevolezza e certezza su ciò che li attende. I giovani o coloro che sono nel mercato del lavoro da pochi anni, vedono il raggiungimento della pensione come una chimera effimera e poco realistica. Sicuramente si andranno definendo nuovi supporti pensionistici ad integrazione del sistema pensionistico nazionale. Staremo a vedere.