Reddito di cittadinanza con la primaria funzione di offrire un sostegno economico, a coloro che versano in condizioni di vita alquanto disagiate. Sembra un controsenso, ma purtroppo proprio chi necessita di aiuto non riesce a richiedere il sostegno governativo. Vediamo le difficoltà, e le possibili soluzioni.
Reddito di cittadinanza: requisito necessario, la residenza
Il sostegno istituzionale si è rivelato essere fondamentale per milioni di italiani, che a seguito dell’emergenza pandemica Covid-19 si sono visti azzerare le proprie entrate economiche.
Per assordo pur avendone pieno diritto a causa delle precarie o addirittura critiche condizioni di vita, alcuni soggetti non hanno i requisiti burocratici per richiederlo. Un aspetto fondamentale per l’avanzamento della richiesta del reddito di cittadinanza, è quello di essere in possesso di una residenza. Eppure di contro, si deve essere in possesso della cittadinanza italiana.
E così se ne possono usufruire gli stranieri che regolarmente sono in Italia, il reddito di cittadinanza non pare essere a disposizione di coloro che non hanno una fissa dimora. Sono proprio questi soggetti che forse si sono ritrovati a vivere in strada, a causa di gravità economiche indipendenti talvolta, dalle loro volontà. Se non hanno poi avuto di recente una residenza, non rientrano nei parametri necessari ad avanzare richiesta per il reddito di cittadinanza.
Per avere accesso al sussidio istituzionale si richiede di essere residente in Italia da almeno 10 anni e di questi, almeno 2 anni in modo continuativo. Inoltre è fatto obbligo di non dover spostare la propria residenza all’estero, per non dover perdere il beneficio.
Soggetti senza fissa dimora: cosa si intende
Con tale appellativo sono indicati tutti coloro che per un lungo periodo non abbiano a disposizione una situazione abitativa. In questo caso rientrato nella categoria di homless coloro che vivono presso centri di accoglienza, in auto o in roulotte. Per paradosso anche coloro che invece svolgono l’attività circense o i viaggiatori ambulanti che hanno delle attività legate al commercio, risultano essere senza fissa dimora per lo stato. Pertanto anche loro sono accomunati a tutti quei bisognosi e disagiati, che soggiornano nelle nostre strade.
Come richiedere la residenza per accesso al reddito di cittadinanza
Chi per problemi economici ed è costretto a vivere per strada, ora grazie ad una circolare ministeriale, avrà la possibilità di vedersi riconosciuta una sua permanenza sul suolo italiano. L’essere cancellato dalle liste anagrafiche per irreperibilità e non ci si sia trasferito all’estero lascia presupporre che comunque sia rimasto sul suolo italiano.
A tal riguardo il Ministero del Lavoro comunica, con la circolare n.° 1319 del 2 febbraio 2020, in cui si evince: “ai fini del reddito di cittadinanza. e solo per chi sia considerato senza fissa dimora, si consideri come luogo di residenza quello in ci è stata stabilita la dimora. Nel caso lo stesso non sia stato richiesto si considera in alternativa come tale il luogo di nascita”.
Sarà poi premura del Comune in cui si fissa la residenza, operare i dovuti controlli. Bisognerà ricostruire uno storico che sia a testimonianza dell’effettivo soggiorno sul territorio comunale indicato. Problema a quanto pare, risolto.