Reddito di cittadinanza impegna ancora una volta Mario Draghi. Sono in arrivo novità per il sussidio governativo, che lascia poco spazio alle possibili frodi. L’intento primario è quello di incentivare coloro che percepiscono la misura a sostegno, verso una fattiva ricerca di occupazione.
Quali sono le novità in arrivo per il Reddito di cittadinanza
La prima novità che fa discutere è il taglio netto del sussidio nel caso in cui il beneficiario della misura rifiuti il lavoro proposto. Ciò andrebbe a determinare un risparmio pari a € 700 milioni, rispetto ai € 1.5 miliardi stanziati per l’anno 2022.
Nella Legge di Bilancio troviamo anche delle novità volte ad aumentare i controlli anti frode. Vita dura dichiarata ai cosiddetti furbetti del reddito, che dovranno provvedere a produrre nuove documentazioni. A tal proposito diventerà obbligatorio allegare alla richiesta del sussidio un certificato di residenza recente. Inoltre sarà necessario sottoscrivere la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, sia del richiedente che dei suoi familiari. Tale documento sarà il requisito fondamentale affinché la richiesta possa essere accolta.
Arrivano i tagli per chi non accetta l’offerta di lavoro
Attualmente i percettori del Reddito di cittadinanza vedono la sospensione del sostegno dopo il terzo rifiuto di un’offerta di lavoro da parte dei centri per l’Impiego. C’è da dire a tal riguardo che purtroppo troppo spesso, tali opportunità d’impiego giungono in tempi molto dilatati. Inoltre in molti casi le opportunità di lavoro non arrivano nemmeno al beneficiario del sussidio.
Raramente poi gli uffici istituzionali sono in grado di far pervenire ben 3 offerte d’impiego, ad ogni singolo disoccupato. Ecco che l’idea di andare a tagliare parte del Reddito di cittadinanza già al primo o secondo rifiuto, si pensa possa essere un passo fattibile per il Governo. Si punta sia al risparmio di € 700 milioni di denaro pubblico, nell’anno 2022.
Tipologie di offerte di lavoro, per i non occupati
Da parte delle istituzioni vi è l’impegno a favorire l’occupazione della popolazione. I Centri per l’Impiego dovranno fornire possibilità di lavoro, che siano commisurate alle capacità dell’inoccupato. Inoltre si dovrà tenere conto di diversi fattori, che vadano a concorrere alla formulazione di un’adeguata offerta d’impiego. Insomma una di quelle offerte, a cui sarebbe veramente un peccato non aderire.
Per offerta adeguata nei primi 12 mesi di ricevimento del sostegno, verranno proposti impieghi entro i 100 Km dalla residenza del beneficiario del Reddito di cittadinanza, tenendo conto delle proprie esperienze lavorative maturate. Verranno prese in considerazione anche la fruizione dei trasporti pubblici, e la durata della fruizione del sostegno.
Oltre i 12 mesi l’offerta di lavoro si estenderà in un raggio di 250 km dall’indirizzo di residenza, nel caso di una prima o seconda opportunità d’impiego. Il territorio nazionale verrà preso in totale considerazione, se si arriverà alla terza opportunità di impiego, o al rinnovo del sussidio.
Farà differenza sulla distanza da casa, solo nel caso in cui vi siano soggetti affetti da disabilità, nel nucleo familiare dell’inoccupato. In tal caso non si potrà andare oltre ai 100 km dalla propria abitazione. Nel caso vi siano figli minori, anche se i genitori siano ufficialmente separati, non saranno applicate le disposizioni previste con il rinnovo del Reddito di Cittadinanza.