Il reddito recepito di una persona o nucleo famigliare influisce sull’importo minimo di una pensione.
In tanti si domandano se esista o meno un importo minimo della pensione? c’è o meno una soglia sotto la quale non è possibile andare? purtroppo sappiamo tutti che il sistema pensionistico in Italia è in affanno, in quanto la popolazione sta divenendo sempre più anziana e ci sono sempre meno giovani che lavorano e pagano i contribuiti, mandando di fatto in Tilt il sistema pensionistico.
Chi, oggi, sta per andare in pensione, ma è cosciente di aver versato pochi contributi, nell’arco della sua carriera lavorativa, molto probabilmente saprà anche che l’assegno erogato dall’INPS probabilmente sarà molto basso. Ovviamente, non sa quale è l’importo minimo a lui spettanate, e per questo si deve recare direttamente a uno sportello INPS per il conteggio o andare presso un sindacato qualora fosse iscritto.
Calcolare la pensione da soli, non è assolutamente un conteggio facile da svolgere, tanto vero che la stessa INPS, mette a disposizione di ciascuno, all’interno della propria aria riservata online, un conteggio approssimativo della pensione, ma molto vicino alla realtà, che si potrà percepire.
Fino qualche anno fa, chi andava in pensione poteva far affidamento a una stima in base al modello retributivo, ad oggi deprecato, entrando in uso solo il modello con il calcolo contributivo della pensione.
Il modello contributivo della pensione calcola l’importo dell’assegno di pensione al monte contributivo dato dall’insieme di tutti gli anni lavorativi e dall’insieme del valore degli stipendi percepiti.
Come abbiamo detto inizialmente, non è facile fare una stima corretta di una persona, senza sapere esattamente lo storico, dei contributi versati, di una persona. Ad oggi chi riceve l’importo minimo della pensione, sono solo coloro che hanno un reddito inferiore a un determinato valore.
Per recepire la pensione minima bisogna quindi, avere una serie di problematiche legate al reddito, che ti da la possibilità di accedere all’assegno pensionistico minimo.
Pensione Minima: quale è l’importo
Come accennato, esiste un importo minimo, ed è possibile accedervi solo se si è in determinate condizioni di povertà. Tale pensione è cosi chiamata: Trattamento Minimo Annuo del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendienti.
Tale trattamento è cosi chiamato e viene riconosciuto solo a coloro che hanno dei contributi versati, ma
sono cosi risicati, che risultano non sufficienti per avere una pensione
normale. La legge quindi riconosce una necessita di “Minimo
Vitale”. Tale importo, della
pensione minima, è riconosciuto, è ammonta a 513,01€ per un totale annuo di
6669,13€
La normativa italiana quindi prevede per le persone meno fortuante la possibilità di accedere alla pensione minima di 513,01€ ma, non vale per tutti questo conteggio, ma solo per coloro che hanno un valore Isee molto basso.
Pensione Minima: chi può richiederla?
Un pensionato, che ha lavorato, ma non ha versato dei contributi consistenti, può richiedere la sua pensione, se nei conteggi emerge che la pensione è troppo bassa può aver diritto a un integrazione dello stesso al fine di raggiungere la somma di 513,01€.
Inoltre se il pensionato è coniugato, bisogna tenere in considerazione non solo il reddito della persona che richiede la pensione ma anche quello del coniuge, l’unica eccezione vige nelle pensioni che hanno decorrenza fino al 31/12/1993 le quali tengono conto solo del reddito individuale.
Nonostante ciò ci sono alcune pensioni che vengono integrate ma non fino al valore di 513,01€ previsti, esistono di fatato delle soglie di reddito che potrebbero limitare tale pensione e quindi l’integrazione potrebbe avvenire solo parzialmente.
- reddito individuale valore compreso tra 6.669,13€ e 13.338,26€ (due volte l’importo annuo del trattamento minimo);
- reddito coniugale valore compreso tra 20.007,39€ e 26.676,52€.
In suddetti casi, si ottengono comunque delle integrazioni ma verranno calcolate in proporzione, ed erogate solo parzialmente.
Infine il reddito da considerare ai fini del calcolo è soggetto a tassazione IRPEF, quindi dal conteggio, sono escluse pensioni di invalidità, le case di proprietà, rendite Inail, TFR, e la pensione integrata al minimo.