La Bce decide di bocciare il price cap, ovvero il tetto al prezzo del gas. Ecco che la Banca centrale europea si preoccupa per i rischi potenziali verso i mercati finanziari nel momento in cui si mantiene il tetto sui prezzi della risorsa energetica a livello europeo. L’Unione Europea, per diverse settimane, ha tenuto aperto il dialogo e ha cercato di trovare una soluzione per quanto riguarda il limite del costo del gas naturale. In un primo momento si è pensato di mettere in atto la misura, al fine di evitare che i consumatori spendessero cifre da record. In un secondo momento, però, la misura si sta rivelando sempre più controversa per tutta Europa. Ancora ad oggi i Paesi membri, così come il resto del mondo, devono fronteggiare una crisi economica che non accenna ad arrestarsi.
Price cap e le decisioni della Bce
Nel mese di novembre la Commissione europea aveva stabilito un limite massimo per il prezzo del gas naturale. Si trattava di 275 euro/megawattora. Il problema, però, era legato al fatto che non tutti gli Stati membri si trovassero in accordo con la misura. Ecco che il price cap aveva innescato diverse critiche. Di conseguenza il punto di riferimento principale dei prezzi del gas a livello europeo, il Ttf olandese, aveva subito una modifica. Era infatti stato scambiato a 135,50 euro, circa, per mWh, mostrando un rialzo. Le discussioni sul tetto al prezzo del gas non sono ancora finite e i 27 Stati membri continuano ancora a confrontarsi. La Bce, però, ha lanciato l’allarme e ha dichiarato che in base al limite che si stabilisce si verificheranno delle ripercussioni a livello dei mercato finanziari.
Price cap: rischio per la stabilità finanziaria
L’Unione europea ha mandato avanti una serie di proposte che avessero l’obiettivo di rendere più mite il costo del gas naturale. Eppure, le stesse potrebbero mettere a rischio la stabilità finanziaria nel mercato europeo. Per questo devono necessariamente subire delle modifiche: questo è il punto di vista della Banca centrale europea sul price cap. questa ha riconosciuto che il fine è la moderazione dei livelli da record del costo della risorsa energetica, insieme all’estrema volatilità. Il problema però che alcune regole potrebbero causare un effetto contrario. Secondo la Bce, la struttura legata al meccanismo di correzione dei mercati che si è proposto fino ad adesso non è sicuro. In altre parole, potrebbe mettere a rischio la stabilità finanziaria dell’Eurozona. A fare queste dichiarazioni è stato il presidente Christine Lagarde.
Price cap: per l’Unione Europea non è d’accordo
Il rischio connesso al price cap ha alla base diverse motivazioni. Come prima cosa, la struttura attuale del meccanismo potrebbe far sì che aumenti la volatilità e le richieste relative di margine. In più, si mettono sotto sforzo le controparti centrali che dovrebbero far fronte ad eventuali rischi finanziari. Al contempo, potrebbe aumentare l’incentivo a far migrare le sedi di negoziazione dal mercato regolamentato, a quello che non lo è. I paesi che sono maggiormente preoccupati dall’introdurre il price cap sono i Paesi Bassi e la Germania che vorrebbero maggiori garanzie. Sopratutto nel momento in cui ci si dovrebbe accorgere che il tetto al prezzo del gas vada a ostacolare il mercato finanziario.