Arriva un nuovo allarme per quel che concerne il prezzo del grano. Così Putin si è rivolto all’Occidente in tono di sfida per quel che riguarda i carchi di grano che provengono dall’Ucraina. Ci si domanda quindi se sia possibile che salti l’accordo per la spedizione delle materie prime. Si fa sempre più reale la paura di un’inflazione alimentare che non sia sostenibile per le famiglie di tutto il mondo. C’è stata una breve pausa, data dall’accordo sulle spedizioni del grano provenienti dall’Ucraina. Dopo poco però Putin ha nuovamente usato dei toni di sfida per una delle principali materie prima di tutto il mondo.
Prezzo del grano proveniente dall’Ucraina in aumento
In occasione del forum economico di Vladivostok, Putin ha dichiarato che la maggior parte delle forniture del grano andrà in Europa. Questo a discapito dei Paesi più poveri: per tale ragione il Cremlino ha dichiarato che potrebbe essere utile discutere della situazione insieme a Erdogan, il presidente turco. A seguito di questo commento, a Chicago i futures sul grano hanno avuto un’impennata di circa il 7%. In vista della più alta crescita di questi ultimi due mesi da parte dei futures, il contratto è incrementato dello 0,5%. Se si tengono in conto di altri mercati, anche il mais di Chicago è incrementato dell’1,8%, mentre la soia ha raggiunto un +2,4%.
Prezzo del grano in aumento: potrebbe saltare l’accordo?
Non sono bastate le minacce sul gas: adesso arrivano anche quelle legate al prezzo del grano, una delle principali materie prime di tutto il mondo. Ecco che i nuovi e fragili equilibri, creatisi dopo l’attacco della Russia contro l’Ucraina, subiscono un’ulteriore scossa. A luglio era stato stipulato un accordo di esportazione delle materie prime, anche dette commodity, ma adesso Putin minaccia di volerlo cambiare. A mediare questo accordo ci hanno pensato sula le Nazioni Unite che la Turchia e sarà valido per i primi 120 giorni. I mercati, nel futuro, resteranno sensibili per qualsiasi segnale da parte dei politici.
Prezzo del grano: le spedizioni dall’Ucraina
Andando a guardare al mercato mondiale, si può affermare che l’Ucraina sia una delle principali nazioni che possiedono colture di grano. Il fatto che siano stati ripresi i flussi di questa materia prima dai porti situati nel Mar Nero, ha significato alleggerire i costi del grano in tutto il mondo. La situazione resta comunque instabile e bisogna stare a vedere quando durerà il ritmo appena ripristinato. Al momento i prezzi del cibo, a livello globale, sono scesi ancora in agosto e hanno dato un grande sollievo a tutti quei consumatori che cercano di far fronte all’aumento del costo della vita. A inizio del mese scorso sono arrivate oltre 2 milioni di tonnellate di grano e diversi altri generi alimentari direttamente dai porti dell’Ucraina. Sono arrivati in Turchia, in Cina, Somalia, Spagna e Italia. Ecco che Putin ha dichiarato che si è sentito ingannato, così come è accaduto ai Paesi poveri. Egli sostiene come, nonostante questo, abbia fatto di tutto per raggiungere e rispettare certi accordi commerciali. Per questa ragione si potrebbe pensare a un contrattacco del Cremlino.