Postepay, truffe in agguato: come è possibile difendersi

Postepay stavolta alle prese con truffe e segnalazioni di pagamenti privi della necessaria autorizzazione. Cosa fare? Vediamo come si richiede il rimborso.
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Postepay ultimamente a quanto pare è oggetto di di centinaia di segnalazioni, da parte dei suoi utenti. Addebiti non autorizzati e operazioni di pagamento poco chiare, stanno destando grande preoccupazione. Cerchiamo di capire cosa sta effettivamente accadendo al sistema di pagamento digitale di Poste Italiane.

Postepay alle prese con pagamenti non autorizzati: cosa sta accadendo

La carta prepagata ricaricabile di Poste Italiane negli ultimi giorni sta togliendo il sonno ai suoi utenti. Infatti malgrado ve ne siano di diversa tipologia a seconda delle necessità del loro utilizzo, si stanno riscontrando su tutte indistintamente, gli stessi problemi. Sembra che le incongruenze siano per tutti riconducibili all’addebito di pagamenti non autorizzati dai titolari. Tali pagamenti hanno la comune origine sita negli store digitali di Apple e di Google. La loro dicitura riporta per tutti la stessa causale: “altro/shopping e servizi”.

Le somme imputate impropriamente ai titolari delle carte prepagate ricaricabili Postepay, vanno da importi minimi pari a € 4, fino ad arrivare ad un importo massimo di € 8. Gli addebiti impropri non autorizzati, talvolta sono stati effettuati anche più di una volta nell’arco della stessa giornata, sulla stessa Postepay.

Piccole cifre addebitate, più volte al giorno

Le segnalazioni a tal riguardo sembrano essere davvero diverse centinaia, fatte pervenire al numero verde di Poste Italiane. La loro frequenza in alcuni casi è arrivata ad essere anche di 10 volte sulla medesima carta ricaricabile prepagata. Si arriva così a registrare sul conto dei malcapitati clienti di Poste Italiane, anche un prelievo dai € 35 ai € 65 al giorno. L’episodio fraudolento si va ripetendo addirittura in più sessioni giornaliere.

La causale del prelievo rimane invariata per tutti i malcapitati. Nel caso di Google si riscontra con questa dicitura: Store di Google: *Google Play G.CO/Help. Ad essere oggetto di tale truffa possono essere  indistintamente carte del tipo: Postepay Standard, Evolution e  tutte le altre tipologie. Anche quelle  anche ricaricabili come quella di N26.

Cosa fare quando ci si accorge dell’ingiustificato prelievo

Appena ci si rende conto di essere oggetto di tale prelievo indebito, sarà bene scollegare immediatamente il proprio metodo di pagamento dalle piattaforme Google e Apple. Un’eventualità che si potrebbe presentare consiste nel poter riscontrare pagamenti non autorizzati, pur non possedendo  la carta collegata al metodo di pagamento per i servizi digitali.

Sarà opportuno segnalare subito la truffa subita contattando il servizio di segnalazione di Poste Italiane. Il numero verde 800.00.33.22, è attivo 24 ore su 24. Andando a richiedere il blocco della propria carta Postepay ricaricabile, l’utente sarà al sicuro. Malgrado tale azione a tutela, di conseguenza si avrà il disagio di non poter più effettuare alcun tipo di pagamento digitale, fino al successivo ripristino.

La fase finale dell’iter che di solito deve essere attuato in questi casi, prevede che venga sporta regolare querela contro ignoti. Con la copia di tale documentazione, a queto punto si potrà procedere ad avanzare la richiesta di risarcimento.

Come viene richiesto il risarcimento

Ricevuta una copia della querela presentata da parte dei Carabinieri, l’utente vittima della truffa digitale, potrà sporgere richiesta di rimborso a Poste Italiane. Sarà necessario a questo punto formulare una diffida, con allegata alla relativa richiesta di rimborso, la copia dell’estratto conto personale e la copia della querela. La diffida per il rimborso dovrà essere  inviata tramite raccomandata o tramite PEC, se si vogliono accelerare i tempi.

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