Polizia e manette sono un connubio a cui la cinematografia ci ha ormai abituato. Ma fuori dal set, la normativa legislativa prevede l’uso del dispositivo costrittivo, solamente per determinate occasioni. Vediamo quando effettivamente possono scattare ai polsi di qualcuno.
Polizia e l’uso delle manette
L’uso dei dispositivi per il blocco dei polsi, si contempla solo in determinate circostanze. È un dato di fatto che le Forze dell’ordine non possano far scattare le manette, per semplice vezzo. Il loro uso è regolamentato dalla legge italiana, che ne stabilisce l’utilizzo solamente:
- Nel caso in cui sia stata dimostrata un certo grado di pericolosità del soggetto, che subisca il fermo
- Quando si potrebbero profilare situazioni di pericolo.
- Nel caso in cui il soggetto interessato possa essere esposto ad un effettivo pericolo di fuga.
- Se si dovessero presentare delle circostanze ambientali che possano andare a complicare un qualsiasi trasferimento del soggetto interessato.
- In ogni caso la Polizia potrà far scattare le manette, ogni qualvolta che soggetto arrestato, risultasse difficilmente gestibile, o eccessivamente aggressivo. Lo strumento costrittivo ai polsi si renderebbe altresì necessario, nei casi in cui il fermato abbia già in precedenza tentato di fuggire.
Pertanto al riguardo dell’uso delle manette come mezzo di coercizione fisica, la legge italiana ne vieta l’impiego in tutte le altre occasioni. In ogni modo il grado di pericolosità del soggetto interessato o il reale pericolo di fuga, dovranno essere sempre valutate dall’autorità giudiziaria o dalla direzione penitenziaria competente.
Per legge le manette scattano solo in determinate circostanze
Al riguardo dell’uso delle manette, è indicata una precisa direttiva:
- Lo strumento dovrà essere apposto ai polsi dell’individuo, nel caso in cui questi sia già in stato di detenzione.
- Scattano le manette quando si necessità l’esecuzione di una precisa un’ordinanza del giudice, che determina la restrizione della libertà personale: ad esempio la custodia in carcere, o l’emissione di una sentenza definitiva.
- Quando si mette a segno un arresto, cogliendo il soggetto in flagranza di reato.
- Nel caso in cui sia necessario andare ad eseguire un fermo di un individuo con gravi indizi di delitto a suo carico.
Casi in cui si usano le manette
La Polizia può far scattare le manette ai polsi di un individuo nel momento in cui venga letta una sentenza definitiva, e il soggetto debba essere tradotto presso l’istituto penitenziario di riferimento. Altro caso in cui si evidenzia l’uso delle manette è quando sia necessario andare ad eseguire un’ordinanza cautelare. Tale disposizione si perfeziona a mezzo di un giudice, o dal gip che vanno a determinare così la limitazione della libertà, dell’individuo interessato.
Ma vi è anche un altro caso in cui la legge permette l’utilizzo delle manette ai polsi. La Potrà avvalersi dell’utilizzo dello strumento costrittivo, per condurre il soggetto tratto in arresto, in caserma o in questura. Inoltre La polizia potrà ammanettare anche nel corso di operazioni che vanno ad espletare solo procedure burocratiche quali stesura del verbale, compilazione della modulistica. Tale eventualità si manifesta nel caso in cui il soggetto mostra di essere alquanto pericoloso, o di voler tentare la fuga.