Le Partite IVA sono interessate in questi giorni dalla proroga dei versamenti dovuti, come da proposta dal Governo Draghi. Stavolta l’oggetto dello slittamento contributivo riguarda il versamento del saldo relativo all’anno 2020, e l’acconto riguardante l’anno 2021.
Ha fatto discutere il rinvio comunicato a ridosso del termine fissato per il pagamento. Già voci di corridoio avevano preannunciato la possibilità di un decreto d’urgenza sulle imposte dei redditi 2021. Inutile sottolineare come ancora una volta il clima derivante dall’emergenza pandemica, abbia avuto ripercussioni sia nel comparto sociale, economico e in quello fiscale.
Lo slittamento delle imposte è stata auspicata non solo dai possessori di Partita IVA e affini, ma anche dagli intermediari preposti alla compilazione delle dichiarazioni relative all’anno d’imposta 2021. Infatti le dichiarazioni fiscali sono stare rese alquanto più complesse, dalla presenza dei sostegni e gli aiuti erogati dallo Stato.
Vediamo chi può usufruirne, e i termini che regolano le imposte sui redditi, che toccano alcune tipologie di lavoratori autonomi.
Partite IVA, proroga saldo 2020 e acconto 2021: chi potrà beneficiarne
Ultima novità in ordine di tempo introdotta dal Governo Draghi, tocca direttamente solo i lavoratori con Partita IVA, e i professionisti e autonomi in regime forfettario. Inoltre sono inclusi nello slittamento delle imposte dovute anche quei contribuenti che vedono l’applicazione degli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità).
Il nuovo termine ultimo per provvedere al pagamento del dovuto, dal 30 giugno è quindi fissato al prossimo 20 luglio. Per tutti gli aventi diritto all’accesso dell’agevolazione, non verrà richiesta alcuna corrispondenza di interessi. A tal punto è lecito pensare che si possa di conseguenza sfruttare il termine più a lungo termine, andando a considerare la data del prossimo 20 agosto, quale scadenza con l’aggiunta di una maggiorazione pari a un + 0,40%.
Partite IVA: il regime forfettario
Si tratta di un regime fiscale agevolato che riguarda le persone fisiche che esercitano impresa, professioni, arti. L’accesso è reso possibile a coloro che nell’anno precedente abbiano in contemporanea:
- Percepito o prodotto ricavi al di sotto della soglia di € 65 mila. Nel caso in cui si svolgessero in contemporanea più attività con codici Ateco differenti, sarà fondamentale conteggiare il totale dei compensi e ricavi, delle singole attività in atto.
- Affrontato uscite entro la soglia di € 20 mila euro lordi, in relazione a compensi a collaboratori, o per lavoro dipendente e a progetto. Sono inclusi anche gli importi evasi quali utili da partecipazione agli associati per il solo lavoro, o per le prestazioni dall’imprenditore o dai suoi familiari.
Partite IVA: regime ISA, come funziona
Isa ha sostituito i precedenti studi di settore. I nuovi indicatori si avvalgono di parametri di valutazione, che si basano su metodi contabili e strutturali relativi a diversi periodi d’imposta. È possibile quindi stabilire il proprio grado di affidabilità, basandosi su una scala di valutazione da 1 a 10.
Secondo il valore raggiunto si potrà avere accesso a determinati benefici fiscali, e contributivi. Ad esempio si può essere esclusi da ogni tipo di verifica e controllo, oppure è possibile ottenere la riduzione dei termini in relazione agli accertamenti operati dall’Agenzia delle Entrate. Altro beneficio risiede nell’essere esonerati nel dover apporre il visto di conformità occorrente per attuare la compensazione del credito d’imposta.