Obbligazioni convertibili: cosa sono

obbligazioni convertibili

Le obbligazioni convertibili sono interessanti per un piano di investimento, ma si deve fare attenzione ai rischi.

Le obbligazioni convertibili sono degli strumenti finanziari che si possono riscuotere in due modi:

  1. Come semplici obbligazioni, quindi con il ritorno del capitale investito e relativi interessi;
  2. Convertendo l’importo delle obbligazioni in azioni.

Questo secondo punto è un vantaggio e uno svantaggio delle obbligazioni convertibili. Si può scegliere di continuare a investire, perché magari le azioni valogno di più. Se un’azienda sta fallendo, però, cercherà di liquidare le obbligazioni in azioni, cioè in carta straccia in quel caso.

Un altro aspetto negativo è che il tasso di interesse applicato è più basso. Quindi, questa opportunità in più di investimento si paga in qualche modo.

Un altro vantaggio, è, invece, la possibilità di diventare azionista di un’azienda, se si sceglie un titolo che non può fallire, perché garantito dallo Stato o da altro ente (tipo Cassa Depositi e Prestiti).

Quindi per investire con le obbligazioni convertibili, si deve stare attenti. Prese le giuste precauzioni, vale la pena di investire con questo sistema.

Come funzionano

Il passaggio da obbligazione ad azione (chiamato conversione) può avvenire in modi diversi. Quali sono e come scegliere quello giusto?

Il metodo diretto è quello dove si passa da un’obbligazione a un’azione della stessa società emittente. Per esempio: da un’obbligazione Eni a un’azione Eni. La società è la stessa, il prodotto finanziario no.

Il metodo indiretto è quello dove si passa da un’obbligazione di una società a un’azione di un’altra. Per esempio, da un’obbligazione Eni a un’azione Enel di pari valore.

Gli esempi sono per semplificare e per far capire che con queste obbligazioni si investe sempre in società di una certa grandezza. Per questo, è importante scegliere quelle giuste e informarsi sui bilanci aziendali prima di investire.

Per farlo, si dovrebbe andare sui siti ufficiali delle aziende, verificare i titoli in Borsa, informarsi sulle strategie aziendali sul mercato e capire se ci sono delle falle di sistema.

Valutazione obbligazioni convertibili: come scegliere gli investimenti migliori

Per scegliere gli investimenti migliori con questo strumento finanziario, si devono verificare alcune condizioni.

Dopo aver visto la bontà dell’azienda, si deve vedere qual è il periodo di conversione. Quando si scelgono queste obbligazioni, queste si possono convertire o riscattare solo alla scadenza del titolo.

Quindi, si deve fare attenzione al periodo di validità del titolo. Più tempo passa, più il titolo è considerato rischioso. C’è più tempo per le fluttuazioni e, quindi, maggiore rischio di crollo.

Il passaggio da obbligazione ad azione non è gratis. La commissione di conversione si chiama rapporto di conversione. Va valutato per capire la bontà dell’investimento in generale.

Tutte queste informazioni si trovano nei contratti di sottoscrizione del titolo.

Differenza con le obbligazioni cum warrant

Le obbligazioni cum warrant sono un tipo di obbligazioni convertibili, ma con una marcia in più.

Quando si fa la conversione del titolo in azioni, si acquistano azioni per il valore delle obbligazioni. Quindi, se l’obbligazione vale 2000 Euro, si acquistano azioni per 2000 Euro.

Problema: azioni e obbligazioni sono soggette alle fluttuazioni del mercato finanziario. Quindi, ci si può ritrovare con obbligazioni che valevano 2000 Euro al momento dell’acquisto e che, alla scadenza, valgono meno.

La conversione, quindi, farà ottenere un numero di azioni inferiore, per un valore più basso. Sarà quello dell’attuale valore dell’obbligazione.

Con le obbligazioni cum warrant, si aggiunge all’obbligazione il warrant. Si tratta di un contratto che stabilisce in anticipo il prezzo delle azioni. Quindi, alla scadenza, non si convertono azioni in base all’attuale valore di mercato, ma al valore stabilito in precedenza.

Il warrant può essere gestito “a parte” nel mercato azionario, senza che l’obbligazione perda valore. Per contro, i costi di conversione sono maggiori.

Il warrant non è soggetto alla scadenza del titolo: quindi, si può riscattare mantenendo comunque l’obbligazione.

Pro e contro delle obbligazioni convertibili

I vantaggi delle obbligazioni convertibili sono:

  • Priorità di rimborso. La società è tenuta a pagare i debiti con lo Stato e gli obbligazionisti prima di tutti gli altri creditori;
  • Diritto di conversione. Se le azioni valgono più delle obbligazioni, l’investitore può approfittarne.
  • Versatilità. Le obbligazioni si possono usare: convertendole, riscattandole, oppure rivendendole nel mercato borsistico o nel Forex.
  • Garanzie. La società è tenuta ad aumentare il proprio capitale ogni volta che mette sul mercato nuove obbligazioni.

Per contro:

  • Si deve fare molta attenzione. Una volta sottoscritte le obbligazioni, è difficile tornare indietro.
  • Il rendimento può scendere per le fluttuazioni del mercato azionario, sia per le obbligazioni che per le azioni convertite.
  • Bisogna sapere con certezza quali sono le garanzie: la legge non ammette ignoranza e andare in causa per crack finanziari non è affatto facile.
  • Le obbligazioni sono di tipi diversi: compito degli investitori è scegliere il tipo più adatto per diversificare gli investimenti.

In un pacchetto di investimento, sicuramente le obbligazioni convertibili devono avere uno spazio, ma converebbe scegliere sempre strumenti garantiti o protetti, per evitare di perdere completamente il valore del titolo.

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Annarita
Copywriter freelance, si occupa di notizie di economia da 8 anni. Per lei, avere una mente finanziaria è il miglior modo per miglirare la vita di tutti i giorni.