Per chi ancora non lo sapesse, nel 2024 sparisce il Reddito di cittadinanza. Lo stabilisce la legge di Bilancio 2023, secondo la quale le disposizioni che si trovano all’interno del decreto n.4 del 2019, in riferimento al Rdc, si dovranno abrogare. Molti si domandano se si tratta di una misura legittima o meno, in quanto bisogna tenere in conto il fatto che il Rdc fa parte dei diritti acquisiti e, di conseguenza, non si può eliminare tale beneficio prima che decorrano almeno 18 mesi dall’acquisizione. Potrebbe accadere che una persona che ne ha il diritto perda i suoi requisiti. In alternativa, si potrebbe applicare una sanzione nel momento in cui si viene meno a determinati obblighi che prevede la normativa. Stando ad alcuni esperti, però, si nota come sia una decisione più che legittima l’annullamento del Reddito di cittadinanza. Anche se molti pensano che si tratti di un diritto acquisito, in realtà non lo è. C’è da dire però che si può cancellare il Rdc soltanto a un’unica condizione. Se questa non dovesse sussistere, allora si violano i principi costituzionali. Tutto ciò potrebbe portare a una stop della Consulta.
Nel 2023 sparisce il Reddito di cittadinanza: non è diritto acquisito
Quando si parla di diritto acquisito si fa riferimento alla categoria di diritti che diventano immutabili nel momento in cui rientrano nella sfera giuridica di una persona. Questo anche se dovessero verificarsi delle modifiche all’interno dell’ordinamento giuridico. Ecco che alcuni elementi che caratterizzano il Rdc potrebbero portare a pensare che sia un diritto acquisito. Per esempio, viene riconosciuto dalla normativa per 18 mensilità. Ad eccezione però del caso in cui non sussistano i requisiti o se dovesse scattare una sanzione. Alcuni esperti però ritengono che il Rdc non fa parte dei diritti acquisiti e che per questa ragione non è incostituzionale la sua abolizione da parte del Governo. Nello specifico, si vuole interrompere la fruizione dello stesso per determinate categorie di soggetti. Dopo che sono trascorsi 7 mesi, è del tutto legittimo far decadere tale beneficio statale. Si tratta di una novità che presente la legge di Bilancio 2023. Per l’anno successivo, il 2024, si prevede invece una cancellazione totale dello stesso per tutti i cittadini italiani. Per sostituire il Reddito di cittadinanza, però, serve anche che ci sia un valido sostituto che serva a combattere la povertà.
Nel 2023 sparisce il Reddito di cittadinanza: è legittimo a una condizione
Nel momento in cui si affronta il tema del Reddito di cittadinanza, non si può fare a meno che fare i conti con la questione economica e sociale italiana. Certe misure si possono quindi cancellare nel momento in cui dovessero subentrare dei cambiamenti della situazione italiana dal punto di vista economico. Per far sparire il Rdc, però, è necessario che ci siano delle condizioni ben precise. Altrimenti risulta essere illegale e incostituzionale. Nello specifico, serve che ci siano degli interventi che consentano di aiutare le famiglie povere che si trovano in una condizione di disagio. In assenza di altre misure similari, non è possibile in alcun modo abrogare il Rdc. Se così dovesse essere, allora sarebbe legittimo aprire la strada ai ricorsi e, in questo caso, la Corte Costituzionale potrebbe schierarsi contro il Governo.