La mobilità green sta cambiando volto, soprattutto nelle grandi città. L’allarme Covid-19 ha pesantemente condizionato le modalità degli spostamenti urbani. Da un lato si conferma l’esigenza di muoversi in tempi rapidi e in forma autonoma. dall’altro la mobilità green diventa un nuovo obiettivo da percorrere, per le istituzioni . Vediamo quali sono i segmenti in sofferenza, e quelli che hanno ottenuto slancio e vigore dalla pandemia.
La mobilità a mezzo sharing, sempre più diffusa
Il coprifuoco imposto ai fini preventivi di una diffusione dell’epidemia, il lockdown e le limitazioni negli spostamenti non hanno minato lo sharing.
Partito timidamente nelle grandi città la condivisione dei mezzi di trasporto ormai è divenuta una consolidata realtà urbana. Rispetto alle altre modalità di spostamento lo sharing ha resistito, se non addirittura crescere vertiginosamente.
Rispetto alle altre modalità di mobilità, lo sharing ha accusato il colpo pandemico con un calo solo del 30.6% delle percorrenze. I dati presentati da uno studio effettuato dall’Osservatorio Nazionale sulla sharing mobility, sono molto interessanti.
La mobilità regionale ferroviaria regionale o dell’alta velocità, così come la mobilità aerea, hanno fatto registrare rispettivamente una contrazione dell’uso rispettivamente pari al 38%,66% e 69%.
Il Ministero della Transizione Ecologica, il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili e la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, puntano ad una mobilità urbana sempre più green, nel rispetto dell’ambiente e della viabilità in città.
Mobilità leggera nelle grandi città
Le Aziende che propongono una mobilità condivisa, crescono e si diffondono anche oltre le grandi città. La nuova tendenza che sta prendendo forma velocemente è quella di offrire mezzi di trasporto leggeri e di spazio davvero esiguo. Di contro si sta assistendo ai veicoli automobilistici ad uso privato, aumentare di volume all’insegna del massimo confort, e delle nuove tecnologie digitali.
Negli ultimi 5 anni il peso di un veicolo in sharing è andato riducendosi di circa un quarto nell’ultimo quinquennio. Si è passati dai 400 chili a poco più dei 120 dell’ultima generazione.
Gli italiani preferiscono una mobilità green, in cui biciclette scooter e monopattini sono la fetta più grande. Questi sono i mezzi più utilizzati che ricoprono la quota di ben 9 noleggi su 10. Ormai su bus treni e metro, sempre più spesso si accede con monopattini o biciclette a seguito. La tendenza è quella di utilizzare i mezzi pubblici meno possibile. Nel caso proprio si debba salire sui mezzi urbani, lo si fa solo per brevi tratti, che con due ruote comporterebbero disagi o grande fatica.
Monopattino: il fenomeno della mobilità green
Non si può fare a meno di notare la grande diffusione della mobilità su due ruote nei centri urbani. A tutte le età e nelle diverse condizioni d’uso, il monopattino elettrico sembra aver vinto tutte le scommesse. Il veicolo green è sbarcato nel nostro Pese solo nel 2019. Il servizio sharing appena lo adotta tra i mezzi utilizzati nella mobilità urbana, lo consacra tra i veicoli più utilizzati. L’anno 2020 lo vede impiegato in 7.4 milioni di noleggi, con un percorso stimato in 14.4 milioni di chilometri.
Ora però si sta correndo ai ripari per offrire più parcheggi dedicati in città alla mobilità leggera. Il dilagare dei mezzi cosiddetti leggeri ha generato anche purtroppo, l’abbandono incondizionato dei mezzi usati, in ogni angolo dei nostri centri urbani.