Lotta al contante in Finlandia: pagamenti cashless all’81% e famiglie indebitate per il 127% del reddito
La banca di Helsinki lancia l’allarme: a causa della cosiddetta “lotta al contante“, l’evoluta Finlandia vede le sue famiglie indebitate per il 127% del reddito pro capite.
Dai primi anni 2000, i pagamenti cashless sono passati dal 30 all’81%. Oltre ai vantaggi, come velocità nelle transazioni, sono da prendere in considerazione anche gli effetti nocivi che questa politica ha avuto sulle famiglie finlandesi che hanno perso il controllo della loro situazione finanziaria.
Lotta al contante in Finlandia e l’iperindebitamento dei nuclei famigliari
Questo cambiamento culturale, unitamente al crollo dei tassi d’interesse del 40%, che ha fatto aumentare a 100 miliardi di euro i mutui erogati nel 2019, ha dato il via all’iperindebitamento dei nuclei famigliari. Ad oggi, il 7% delle famiglie finlandesi non riesce a far fronte ai debiti contratti.
Il governo locale sta predisponendo un percorso formativo ad hoc per i cittadini, che li riporti ad avere potere e controllo sui loro conti correnti. Gli utenti, infatti, possono spendere, ma non possono controllare il loro saldo. L’inevitabile conseguenza è il “conto corrente in rosso”, da ripianarsi attraverso ulteriori debiti.
Ad aggravare la già precaria situazione, la fioritura di numerose società di micro credito, che offrono prestiti a fronte di poche garanzie, ma con tassi d’interesse alle stelle.
Le conseguenze sociali della lotta al contante in Finlandia
Oltre all’iperindebitamento, anche l’esclusione di alcune fasce sociali da questa rivoluzione culturale costituisce un problema rilevante. Anziani, giovani e persone in stato di povertà non hanno la possibilità di accedere a carte di credito, bancomat e conti correnti. Una politica cashless radicale, escluderebbe automaticamente tutti loro dall’accesso a innumerevoli servizi.
Anche il turismo ne risentirebbe: i turisti non avrebbero più la possibilità di ridurre l’impatto del cambio euro – corona svedese attraverso una sola operazione.
Riskbank e BCE: la politica cashless è sfavorevole alle fasce deboli
Tutti rischi reali, quelli che abbiamo descritto, e che hanno visto intervenire in merito la Riksbank, con la richiesta alle banche svedesi di emissione di cash in circolazione.
Per le medesime ragioni, si è mossa anche la BCE nei confronti dell’Italia in occasione dell’approvazione della Legge di Stabilità 2020 che riabbassa il limite per i pagamenti in contanti a 2.000€. Francoforte ricorda che una società senza liquidità colpirebbe inevitabilmente le fasce più deboli della popolazione.