Ligabue dà appuntamento a tutti i suoi fan stavolta non in uno stadio, ma su RaiPlay. L’occasione è quella offerta dalla miniserie tv E’ andata così. Una carrellata di emozioni, in quest’autobiografia che racconta l’artista mai come è stato fatto prima. Immagini di repertorio e materiale inedito, ci mettono in contatto con la sfera più intima dell’amato rocker italiano.
Ligabue su RaiPlay in 300 minuti di cuore, passione e le sue canzoni
Il rocker di Correggio lo abbiamo imparato a conoscere nel corso di questi 3 decenni che sono volati, scanditi dalle liriche delle sue canzoni. Da Certe notti, a Ballando sul mondo, Bambolina Barracuda, Piccola stella senza cielo, Ho messo via, fino ad arrivare a Volente o nolente. Ogni canzone è legata indissolubilmente, all’evoluzione personale e sociale del suo pubblico, e non solo.
Ognuno di noi almeno una volta si sarà riconosciuto nelle sue ballate, che nelle liriche sembrano far rispecchiare gli stati d’animo, ciclicamente presenti nelle nostre vite. Ora in 7 capitoli di tre episodi ciascuno, Ligabue regala un distillato della sua vita e della sua musica.
Come cooprotragonista della mini serie troviamo Stefano Accorsi che il Liga ha avuto modo di dirigere nelle vesti di regista, durante le riprese del suo debutto sul grande schermo in Radiofreccia, nel 1998. Il loro sodalizio fù così entusiasmate che i due hanno replicato a 20 anni di distanza, nella pellicola Made in Italy.
Le puntate dalla serie tivù, hanno una durata di appena 15 minuti. C’è da scommettere che i suoi fan ne siano rimasti compiaciuti di tale esperienza, tenuto conto anche della quantità di amici presenti di volta in volta. Dei camei imperdibili.
Mentre la regia della miniserie tv è affidata a Duccio Forzano, abbiamo modo di vedere alternarsi al fianco del Ligabue nazionale Linus, Federico Poggipollini, Francesco De Gregori, Mauro Coruzzi, fino all’amico Walter Veltroni.
Ligabue e il suo numero 7
Per chi segue Ligabue da tempo, non può fare a meno di rammentare il suo particolare rapporto con il numero 7. Non si tratta solo di una semplice cifra che il rocker italiano, persegue da tempo.
Nel corso della sua vita il numero 7 si è andato presentando in molte occasioni, a cominciare dalla sua data di nascita: 13-3 che fa 7, del 1960 che riporta come somma ancora 7. Inutile sottolineare che il numero 7 contraddistingue le lettere che compongono il suo nome, come anche quelle del suo cognome. E che dire delle indimenticabili notti di concerti: Notti in Arena, 7 date. Infine per celebrare i suoi 30 anni di carriera ecco arrivare la raccolta intitolata “77+7”.
“Così mi sono agganciato ancora una volta a quel 7 che per diversi motivi è il mio numero portafortuna e poi alla possibilità di tirare dentro Stefano Accorsi, amico di vecchia data, ma anche dotato della capacità di sdrammatizzare, di prenderla leggera. Insomma, un complice più che un intervistatore”. Ha dichiarato in conferenza stampa l’artista italiano.
Cosa ci dobbiamo aspettare negli episodi della miniserie tv
Nella prima puntata si ricordano gli esordi di Ligabue, nella seconda puntata si potrà conoscere meglio la sua fase piena a livello artistico, gli anni del suo grande boom. La terza puntata è forse la puntata più introspettiva, in cui l’artista si mette a nudo. Nella quarta invece ecco venire fuori le aspettative covate nell’animo del rocker, mentre nella quinta trovano posto le sue crisi professionali. Il sesto appuntamento mette in risalto il suo rapporto viscerale con il suo pubblico, mentre l’ultimo appuntamento vuole entrare in contatto con la vera anima dei luoghi che sono stati resi indimenticabili dai mega concerti di Ligabue. Da Campovolo ai parcheggi dei supermercati, i luoghi toccati dai suoi eventi, non saranno più quelli di prima.
Una serie da gustare più volte. Almeno 7.