La legge di bilancio dovrà chiarire dove trovare le coperture per il 2020 per evitare un nuovo inizio di procedura di infrazione europea.
La legge di bilancio è uno degli appuntamenti più importanti per uno Stato e per chi intende investirci.
Giovanni Tria è riuscito a scongiurare due procedure di infrazione, ma porta sulle spalle alcuni carichi. Per esempio, l’IVA che non deve aumentare, oppure i derivati presenti ancora nel bilancio dello Stato.
Secondo voci del Governo, ci sarebbero già dei punti della legge di bilancio che Tria dovrebbe presentare ai colleghi per ottenere l’approvazione definitiva entro novembre.
In ogni caso, questi punti andranno presentati entro il 30 settembre 2019. L’idea sarebbe di ottenere un rapporto deficit PIL inferiore al 2%, anzi, nella migliore delle ipotesi, dell’1,8%.
Si pensa anche a ridurre le agevolazioni fiscali. In questo caso, il taglio delle agevolazioni comporterebbe un gettito di 23 miliardi di Euro, che servirebbero a salutare le clausole dell’IVA per un altro anno.
Risultano ancora nel bilancio i famosi 80 Euro che l’allora premier Matteo Renzi calò a pioggia sui dipendenti pubblici e privati. Secondo Repubblica, parte di questi investimenti potrebbe essere invece dirottato sulla flat tax tanto voluta da Matteo Salvini.
Tutto è ancora in via di definizione, come ha dichiarato in più riprese il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che, su richiesta dei giornalisti, ha sempre detto che non era possibile fare anticipazioni sulla legge di bilancio a luglio o ad agosto rispetto ai tempi previsti dalla normativa vigente ed alle normative europee.
Solo indiscrezioni?
Purtroppo, le indiscrezioni di agosto non possono fare luce sulla nuova legge di bilancio di Giovanni Tria.
Infatti, anche se i punti salienti della proposta del Ministro dell’Economia fossero completamente confermati, questi dovrebbero poi essere discussi nel Consiglio dei Ministri. I ministri, di concerto con il Premier Giuseppe Conte, potrebbero chiedere a Tria numerosi cambiamenti, prima della presentazione ufficiale alle due Camere per la votazione.