Legge di Bilancio 2022 alle prese con una delle tante necessità, che gravano sul bilancio personale. Questa in particolare interessa tutte le donne. Il Governo ha finalmente messo mano alla riduzione della tampon tax. Vediamo di capire meglio di cosa si tratta, e quanto le donne andranno effettivamente a risparmiare, sulla personale spesa mensile.
Cos’è la tampon tax, inclusa nella legge di Bilancio 2022
Con questo termine originario dal lessico anglosassone, si definisce l’imposta sui tamponi rivolti all’igiene femminile. Si tratta di un’imposta sul valore aggiunto o un’imposta sulle vendite, che fino a poco tempo fa era rimasta fuori dallo status di esenzione fiscale. La sua esclusione da tale vantaggio fiscale veniva imputato dal fatto di non venire considerata tra tutti quei prodotti, di prima necessità.
Cambia l’aliquota dell’IVA in Italia, a vantaggio delle donne
L’aliquota sui prodotti destinati alle donne legati al ciclo mestruale, vede finalmente un radicale cambiamento, segno dei tempi che finalmente stanno cambiando. La tampon tax scende così dal 22% al 10%. Dopo quasi 50 anni il Governo italiano vede l’aliquota dell’Iva introdotta da una legge del 1973, passare dal 22%, ad una cifra di molto inferiore. Si tratta di un grande risultato che ha visto svilupparsi in più riprese in Parlamento, una vera e propria battaglia per equiparare gli assorbenti femminili, ai beni di prima necessità. La richiesta portata avanti indicava come aliquota possibile quella del 4%, come avviene ad esempio, anche per i prodotti alimentari.
Il taglio dell’aliquota è stato confermato anche dal nostro ministro dell’Economia Daniele Franco, con l’inserimento nella legge di Bilancio 2022.
Assorbenti femminili equiparati a beni di lusso
Un bene di consumo che incide notevolmente sul bilancio personale femminile ogni mese, che ad oggi vedeva l’Iva applicata nella misura del 22%. Nel nostro Pese quindi la spesa per gli assorbenti femminili è stata considerata sempre, alla pari dei prodotti di lusso.
Con sollievo da parte di tutte le italiane, si è potuto apprendere che la manovra del Governo conferma quanto già emerso dal documento programmatico di bilancio. Già nella bozza della legge di Bilancio 2022 all’articolo 4, vengono menzionati i “prodotti assorbenti e tamponi destinati alla protezione dell’igiene femminile”. Ecco quindi che si arriva alla modifica dell’aliquota, passandola al 10%.
A quali prodotti si rivolge la tampon tax
La cosiddetta tampon tax menzionata nella recente legge di Bilancio 2022, vede la sua applicazione a tutti i i prodotti ad uso continuo e periodico, tra cui: assorbenti esterni ed interni, spugne mestruali, tamponi e coppe. Sono inoltre da ritenersi inclusi nella modifica dell’IVA i prodotti monouso in cellulosa, assimilabili.
A quanto ammonta il risparmio femminile in Italia
Si deve alla deputata Enza Bruno Bossio nel 2018 la stima della cifra mensile a carico di una donna per l’acquisto di assorbenti legati al ciclo mestruale. Dai dati forniti da una specifica ricerca si partiva dal dalla definizione di 456 cicli mestruali nel corso della sua vita. Un lasso di tempo corrispondente a 2.280 giorni e 6,25 anni.
Portando a riferimento un’inchiesta svolta sugli assorbenti femminili (come riportato da InSalute n.°147, agosto 2020) in Italia una donna durante la propria vita spende una bella cifra. Se si considerano 13 cicli mestruali all’anno per una media di 38 anni di vita fertile, arriviamo, con l’Iva al 22%, ad una spesa di oltre € 3.000 euro. Con l’imposta al 10% il risparmio sarà quindi di € 300. Certo se l’aliquota fosse stata ridotta al 4%, il risparmio sarebbe sato più incisivo, toccando la somma di € 450 all’anno.