Lavoro e blocco licenziamenti. Questi a quanto pare sono i temi caldi di queste ultime settimane. È stata fissata una nuova scadenza per il previsto blocco dei licenziamenti, nel nostro Paese. Vediamo cosa sta succedendo, nel mondo dell’occupazione.
Blocco dei licenziamenti: cosa sta per cambiare nel mondo del lavoro
La proroga della cassa integrazione Covid formulata recentemente dal decreto Fiscale, finalmente ha veduto la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Da inizio allarme pandemico in Italia il blocco dei licenziamenti è allineato con la CIG Covid. Conseguentemente si sta verificando che per alcune imprese la proroga dell’integrazione salariare, con l’aggiunta di settimane fino alla copertura del prossimo 31 dicembre 2021 vada a condizionare anche la proroga dei licenziamenti alla stessa data.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza per meglio comprendere cosa effettivamente vada a cambiare, con la nuova scadenza dei licenziamenti, fissata al prossimo 1° novembre.
Chi sarà interessato dalla nuova scadenza
Nel mondo del lavoro sono in arrivo importanti novità. In merito alle procedure di licenziamento il blocco ha veduto già una prima proroga lo scorso 1° di luglio, fino al 31 ottobre prossimo. Le aziende ad essere coinvolte da tale provvedimento sono quelle facenti parte dei settori del: dell’abbigliamento, tessile e pelletteria.
La scadenza del 30 giugno 2021 per il blocco dei licenziamenti, ha coinvolto il settore dell’industria, unitamente a quello delle costruzioni. O di cassa integrazione Covid sarà così regolamentata:
La proroga di cassa integrazione Covid:
- Una proroga dei termini pari a 13 settimane dal 1° ottobre al 31 dicembre 2021 per le aziende che accedono alla cassa integrazione in deroga e all’assegno ordinario e che avevano 28 settimane di CIG Covid per il periodo che va dal 1° aprile al 31 dicembre 2021. Chi avrà di tutte le 28 settimane senza soluzione di continuità, vedrà la scadenza il prossimo 31 ottobre.
- Una proroga dei termini pari a 9 settimane dal 1° ottobre al 31 dicembre 2021 per quei datori di lavoro del settore tessile individuati nei codici ATECO: 13 – preparazione e filatura di fibre tessili; 14 – confezione di articoli di abbigliamento escluso abbigliamento in pelliccia; 15 – fabbricazione di articoli in pelle e simili. Questi potranno avere accesso alla cassa integrazione ordinaria, grazie all’articolo 19 del decreto Cura Italia 2020. Tali categorie avevano a disposizione 17 settimane dal 1° luglio al 31 ottobre 2021.
Ecco le nuove scadenze fissate nel settore lavoro
Il blocco dei licenziamenti nel mondo del lavoro, sarà scandito dai nuovi termini, corrispondenti alla tipologia di fruitore e di ammortizzatore sociale cui si ha accesso. La nuova scadenza fissata per il blocco dei licenziamenti, sarà così regolamentata nel comparto del lavoro italiano:
- 31 ottobre 2021 conseguentemente dall’ammortizzatore sociale, o il 31 dicembre 2021 per le Imprese che possono richiedere la CIG in deroga o FIS per 28 settimane più le 13 di proroga.
- il 31 ottobre per le aziende che accedono alla CISOA e che hanno quindi diritto a 120 giorni di cassa.
- 31 dicembre per il lasso di tempo di trattamento autorizzato, per le Imprese che accedono alla CIGO.
- 31 ottobre o il 31 dicembre se viene richiesto lo sgravio contributivo, per le Aziende operanti nel turismo, terme e commercio, come enunciato nell’articolo 43 del decreto Sostegni bis.
- il 31 ottobre o comunque il 31 dicembre se le Aziende interessate usufruiscono delle 9 settimane aggiuntive di CIG Covid o delle 17 settimane di CIGO e che svolgono le attività rientranti nei codici ATECO 13-14 e 15.