L’accordo FCA Renault per la fusione sembra essere più vicino dopo le dichiarazioni che sono arrivate alla stampa estera. Ecco di cosa si tratta.
L’accordo FCA Renault sembrava essere saltato poco tempo fa, quando il presidente Macron si dichiarò contrario alla fusione tra la FIAT (che aveva già acquisito la casa automobilistica americana Chrysler) e la francese Renault.
Purtroppo, l’intervento politico comportò una rottura tra i due contraenti, che si dichiararono contrariati da quanto era successo. Oggi sembra aprirsi un nuovo spiraglio.
Lo scorso fine settimana voci vicine a Renault ed FCA avevano fatto trapelare alla stampa estera che si stavano riprendendo le trattative per l’accordo FCA Renault.
Le indiscrezioni sono state così tante e così riprese più volte dalla stampa, che è dovuto intervenire il successore di Marchionne, Mike Manley. I
l suo compito era quello di spiegare come mai queste voci fossero così insistenti e se ci fosse un fondamento di verità. Le sue dichiarazioni hanno convinto la stampa straniera che le trattative fossero già in corso.
Cosa ha detto Mike Manley
L’amministratore delegato di Fiat Chrysler ha rilasciato un’intervista direttamente al Financial Times, dichiarando che le trattative non erano riprese per l’accordo FCA Renault, ma che ci potrebbero essere ottime opportunità di ripresa.
I due contraenti, infatti, mantengono le stesse intenzioni e strategie industriali nel settore dell’auto che avevano prima della chiusura dei rapporti a Giugno.
Lavorare insieme con una fusione tra le due case automobilistiche porterebbe innegabili vantaggi a entrambi.
È anche vero che FCA ha meno bisogno di Renault rispetto a quanto Renault abbia bisogno di Fiat Chrysler.
La fusione, però, permetterebbe a FCA di raggiungere più velocemente i suoi obiettivi sul mercato e dal punto di vista degli investimenti finanziari, mentre per Renault sarebbe quella riscossa che si sta aspettando da tanto tempo.
Anche il DG di Renault, Thierry Bolloré, ha spiegato come l’accordo FCA Renault porti solo vantaggi alle due aziende e ai loro rispettivi investitori. Quindi si spera che senza ulteriori ingerenze e se l’ambiente esterno dovesse cambiare, la fusione si possa definire sempre più vicina.