Istat a fine anno ci mostra l’ennesimo rapporto sui prezzi al consumo nel nostro Paese. A quanto pare le notizie che ci vengono riportate in merito, non sono affatto incoraggianti, anzi. La lista dei rincari include tra le altre voci, non solo la crescita delle bollette ma anche cibo e carburante.
L’ISTAT ci dice in cosa dove crescono i prezzi
A fine anno lo sappiamo bene, è tempo di bilanci in ogni contesto. Sul fronte dell’economia nel nostro Paese, ecco che l’Istat ci viene in aiuto fornendoci un prezioso elenco dei prezzi al consumo, in crescita. Purtroppo si sta continuando a registrare un’impennata dei costi, proprio in vista delle feste di fine anno.
Basti pensare che già dallo scorso mese di novembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (cosiddetto NIC) ha riportato un aumento dello 0,7%. Il dato si riferisce su base mensile, mentre l’incremento registrato su base annua si attesta a 3,8%. Il valore quindi ci porta sotto gli occhi un +3,0% rispetto al mese di ottobre 2021.
Ad essere coinvolti dalla volata al rialzo dei prezzi, sono principalmente i beni energetici. A quanto stimato dall’ISTAT, siamo passati da un incremento +24,9% fatto registrare ad ottobre 2021, fino al +30,7% registrato a a novembre 2021. La voce grossa in questo caso l’ha fatta la componente non regolamentata facendo registrare aumenti dal +15,0% fino al +24,3%. Per quanto riguarda invece la componente regolamentata, pur crescendo in maniera considerevole, c’è stato un rallentamento con un valore da 42,3%, fino a +41,8%.
Cibo e trasporti più cari
Secondo i dati registrati dall’ISTAT ad essere coinvolti nella crescita dei prezzi non sono mancati il cibo, e i trasporti. I primi sono cresciuti sia in merito ai prodotti lavorati con un incremento da +1,0% a +1,7%. I prodotti non lavorati hanno fatto registrare una salita da +0,8% a +1,5%.
I servizi relativi ai trasporti secondo i dati ai consumi, hanno messo in evidenza un incremento dei prezzi da +2,4% a +3,6%. A tal riguardo è da riportare che tale dato si ripercuote in maniera inevitabile, anche su altri comparti produttivi e ricettivi.
Aumenti considerevoli su beni e servizi
L’ISTAT ha analizzato i costi dei servizi che a quanto pare hanno fatto registrare una flessione. La causa sarebbe imputabile alla stagionalità che per i servizi ricreativi, e culturali, ha una certa incidenza. Pertanto questi dati uniti a quelli legati a quelli riportanti alla cura della persona sono gli unici ad essere diminuiti con un -0,7%. Il Governo ha fatto sapere che entra in gioco per contrastare il caro-bollette, approvando il decreto energia con specifici bonus per supportare le fasce più deboli. Per tutto il resto, non ci resta che attendere
Prezzi decisamente al rialzo in merito a:
- I beni alimentari, quelli per la cura della casa e della persona che passano da +1,0% a +1,4%.
- Anche i prodotti ad alta frequenza d’acquisto passano da +3,1% a +3,8%.
Il cibo vede discreti aumenti nel prezzo del caffè, zucchero, uova e farina. Insomma crescono i costi degli ingredienti che non mancano mai nella cucina italiana. Infatti a tal riguardo l’indice dei prezzi al consumo (IPCA) registra una salita dello 0,8% su base mensile e del 4,0% su base annua.