L’invalidità civile negli ultimi giorni è messa in dubbio, per molti che la percepiscono. Le recenti comunicazioni pervenute a tal riguardo da parte dell’INPS, stanno destando grandi preoccupazioni. Vediamo di capire meglio il perché.
Rischio di sospensione per titolari di assegno sociale e invalidità civile
L’INPS nei giorni scorsi è stata molto chiara in merito all’erogazione dell’assegno sociale, e quello relativo al riconoscimento dell’invalidità civile. Attraverso il suo messaggio n.° 2756 dello scorso 28 luglio 2021 è stata formulata la sua ultima chiamata di sollecito. I destinatari di tale comunicazione sono stati tutti coloro che malgrado le varie richieste, non hanno provveduto alla comunicazione del proprio reddito.
Pertanto ora per i soggetti che non hanno provveduto neanche ad una semplice risposta, si potrebbe profilare il rischio di vedersi sospeso l’erogazione dell’assegno sociale, o dell’assegno di invalidità civile. Il messaggio inoltrato dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale rammenta come sia la prestazione previdenziale di invalidità civile, che quella relativa all’assegno sociale, siano determinate da parametri legati al reddito.
Le misure a sostegno sono erogate tassativamente solo quando il beneficiario risulti rientrare in determinati parametri economici. Bisogna essere in grado di non superare dei precisi tetti di reddito, come previsto dalla vigente normativa. Ecco perché si rende fondamentale la comunicazione da parte dei beneficiari di assegni a sostegno, della loro situazione economica. Ora si rischia di incorrere nella sospensione, e successivamente nella revoca degli assegni in oggetto della comunicazione.
A chi l’INPS sta inviando il preavviso di sospensione l’invalidità civile e l’assegno sociale
Sono oggetto di preavviso di sospensione da parte dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale tutti coloro che con decorrenza del 2017 non hanno più comunicato la loro situazione in relazione al reddito personale. Tali soggetti hanno già ricevuto il primo sollecito, che a quanto pare è rimasto inascoltato. l’Ente statale ora sta mettendo in atto una contromossa, per nulla piacevole.
Ad essere nel mirino dell’INPS per una possibile sospensione dei sostegni economici, saranno quindi:
- Coloro che percepiscono la pensione di inabilità.
- Chi percepisce l’assegno mensile di assistenza.
- Coloro che percepiscono la pensione riservata ai ciechi civili.
- I beneficiari dell’assegno sociale.
- Coloro a cui è riconosciuta la pensione per non udenti.
Termine ultimo di risposta
Tutti coloro che saranno interessati dall’invio della seconda comunicazione con la quale si avanza richiesta di comunicazione del proprio reddito, avranno un tempo limite per inoltrare la loro risposta. L’INPS ha fissato a 60 giorni dalla data del ricevimento della propria comunicazione, il tempo massimo per l’inoltro della propria posizione economica e patrimoniale. L’invio potrà perfezionarsi anche a mezzo piattaforma digitale dell’Istituto, procedendo all’accesso nell’area My INPS. In alternativa ci si potrà rivolgere sia ai professionisti che presso gli Istituti di Patronato.
Sospensione dell’assegno di invalidità
Al termine del tempo massimo concesso per l’inoltro della risposta, l’INPS si riterrà autorizzato a procedere alla sospensione dell’erogazione dell’assegno civile, o dell’assegno di invalidità secondo i casi.
Quindi allo scadere dei 60 giorni in assenza di un riscontro da parte del beneficiario verrà attuata una sospensione del sostegno economico. Allo scadere invece dei successivi 120 giorni dalla data di sospensione senza alcun riscontro, la prestazione verrà definitivamente revocata.