Intesa Sanpaolo a poche ore dalla firma, comunica che ha raggiunto un’accordo con i sindacati di categoria, Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta
Intesa SanPaolo: una firma importante
Il colosso bancario italiano è giunto nelle ultime ore ad un accordo sindacale, atto ad un ricambio generazionale dei suio dipendenti. Tutto questo si dovrà profilare senza andare a produrre impatti sociali.
Infatti c’è interesse da parte di Intesa SanPaolo di favorire comunque alternative possibili ai propri dipendenti tra riqualificazione professionale e riconversioni. Tra gli obiettivi di questo accordo trova posto anche l’interesse che il gruppo bancario pone al fine di produrre per i propri lavoratori anche il giusto rapporto tra la vita professionale e quella privata.
Cosa stabilisce il nuovo accordo
Con questa nuova operazione interna, il Gruppo bancario di Intesa SanPaolo intende attuare un percorso finalizzato al raggiungimento di 2.000 nuove uscite volontarie, da parte dei sui dipendenti. L’obiettivo fissato è l’anno 2025, con in conseguente accesso al pensionamento o al Fondo di Solidarietà.
Ma la data del prossimo 2025 a fare da contraltare a tali uscite, anche assunzioni a tempo indeterminato. È stato stabilito un rapporto che vede un nuovo assunto per ogni due dipendenti in uscita. Il tetto massimo da raggiungere per i nuovi ingressi in Banca Intesa SanPaolo sarà integrato da ulteriori 100 assunzioni a integrazione dell’accordo 29 settembre 2020.
La finalità delle nuove assunzioni per Banca Intesa SanPaolo
Il Gruppo bancario italiano intende con questo nuovo accordo appena siglato, di andare a favorire la sua crescita. Verranno aggiunte nuove attività e si vanno a sommare a quelle già previste dall’accordo firmato lo scorso 29 settembre 2020.
Riepilogando quindi si avranno un totale di 4.600 nuove assunzioni del personale entro il prossimo dicembre 2025, a fronte delle 9.200 uscite previste che si perfezioneranno entro il primo trimestre del 2025.
Chi sarà interessato dall’accordo di Banca Intesa SanPaolo
Ad essere interessati da questo nuovo accordo fresco di firma in merito alle uscite volontarie, saranno tutte le figure presenti nel Gruppo bancario. Anche i livelli dirigenziali vi potranno aderire, come indicato dal Gruppo Banca Intesa SanPaolo se in possesso dei requisiti di pensionamento entro il 31 dicembre 2028. Verranno prese in considerazione le regole di calcolo quali ‘Quota 100’ e ‘Opzione donna’.
Se si assisterà ad un numero di domande di pensionamento o accesso al Fondo di Solidarietà in numero superiore a 2.000, sarà formulata una graduatoria unica a livello di Gruppo bancario, che riguarderà tutto il personale delle società italiane.
I criteri che verranno adottati si svilupperanno sulla base della data di maturazione del diritto alla pensione. Inoltre in tale graduatoria sarà offerta la priorità di uscita, ai titolari delle previsioni ex art. 3, comma 3 della L. 104/1992. Il provvedimento riguarderà sia i lavoratori diretti in forma diretta, che quelli avente riconosciuta una percentuale di invalidità non inferiore al 67%.
Questa è la nuova prospettiva per i lavoratori del Gruppo Banca IntesaSanPaolo, che attendono l’occasione per uscire dal lavoro, e per tutti coloro che intendano sfruttare una valida occasione d’ingresso.