Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche: il conguaglio

Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche

Ogni datore di lavoro deve necessariamente effettuare una trattenuta sull’Irpef, ovvero l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche. Ciò avviene a cadenza mensile, ovvero quando si eroga la busta paga. A seconda del reddito che un lavoratore percepisce, il datore va a calcolare l’Irpef lorda che, a usa volta, si riduce con l’aumento delle detrazioni che spettano a un lavoratore dipendente. Se si sottraggono tali detrazioni all‘Irpef lorda, allora si ottiene quella netta. Quest’ultima dovrà essere trattenuta al dipendente, a cui si aggiungono anche i contributi Inps a carico del lavoratore. In più, per tutto quelli che rientrano in determinati limiti di reddito annuale, si possono avere 1.200 euro all’anno in più che corrispondono a 100 euro al mese.

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Imposta sul reddito delle Persone Fisiche: come avviene il conguaglio

L’Istituto di imposta fa dei calcoli che, però , risultano essere parziali. Il motivo è che il reddito complessivo annuale si può conoscere solo dopo aver elaborato il cedolino paga del mese di dicembre. Qui avverrà il conguaglio di fine anno che ha il compito di dare a una lavoratore l’Irpef che gli spetta realmente. Così gli potrà sapere qual è il reale importo del contratto di lavoro al netto. Quando si effettuerà il conguaglio, è possibile che accadano i seguenti scenari:

  • l’Irpef che si trattiene durante tutto l’anno è inferiore rispetto a quella dovuta al contribuente. In questa situazione bisognerà recuperare la differenza: si tratta di un conguagli negativo.
  • L’Imposta sul reddito delle Persone Fisiche che si trattiene durante tutto l’anno è maggiore rispetto a quella che spetta al contribuente. Qui bisognerà dare un rimborso di tutte le spese che sono state trattenute in eccedenza.

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Imposta sul reddito delle Persone Fisiche: Irpef lorda

Per calcolare l’Irpef lorda, bisogna applicare al reddito imponibile del contribuente diverse aliquote. Ognuna di queste va a toccare una certa porzione di reddito:

  • 23% per i salari entro i 15 mila euro;
  • 25% per i redditi che vanno dai 15.000 euro ai 28.000;
  • 35% per chi ha un Isee dai 28 mila euro ai 50 mila euro;
  • 43% per chi supera i 50 mila euro.

L’Irpef lorda si calcola per tutti i periodi di paga, dividendo epr 12 tutti i valori reddituali di riferimento. Così facendo si può tassare il reddito da imporre per fini fiscali secondo le seguenti percentuali:

  • 23% entro i 1.250 euro;
  • 25% per i redditi da 1.250,01 ai 2.333,33 euro;
  • 35% tra i 2.333,33 ai 4.1666,66 euro;
  • 43% chi supera i 4.166,67 euro.

Quando si effettuerà il conguaglio nel mese di dicembre, e quindi a fine anno, il sostituto di imposta deve calcolare l’Irpef, al lordo, che spetta effettivamente al contribuente e a seconda del suo salario complessivo. Potrebbe succedere che il contribuente abbia una tassazione che si calcola su uno stipendio pari a 1.500 euro. Questo potrebbe però avvenire durante un arco dell’anno, e non per tutti i 12 mesi. Magari, dopo un passaggio di livello, il suo compenso da imporre per fini fiscali potrebbe corrispondere a 3 mila euro. Così alla fine dell’anno si avrà un reddito totale pari a 39 mila euro. Per questo il capo deve andare a recuperare l’Irpef lorda che fa riferimento ai mesi in cui il lavoratore aveva un reddito pari a 1.500 euro. Per evitare questa situazione è possibile applicare un’aliquota fissa che si determina a seguito di una serie di calcoli.

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