Imposta di bollo ormai presente sul conto corrente degli italiani dal 2011, con il decreto Salva Italia. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza a tal riguardo, mentendo in luce quali siano gli importi da versare a tal riguardo, e chi sia tenuto al pagamento.
Imposta di bollo conti corrente
La tassa venne introdotta dal Premier Mario Monti nel periodo in cui il nostro Paese si trovò a dover far fronte ad un periodo economico, molto difficile. Ma c’è da dire a tal riguardo che l’imposta di bollo era già prevista nell’articolo 13 del Dpr 642 del 1972.
Come si applica l’imposta al conto corrente?
Come sancito quindi l’imposta di bollo vede la sua applicazione sulle rendicontazioni e sulle comunicazioni relative ai conti correnti, i libretti di risparmio e quei prodotti finanziari le cui giacenze vanno a superare l’importo di € 5.000.
L’imposta vede la sua applicazione nel momento della rendicontazione periodica del proprio conto. Ecco quindi che potrà essere ripartita trimestralmente, annualmente, oppure mensilmente. La frammentazione verrà quindi applicata secondo il proprio contratto con l’istituto bancario/finanziario.
Chi deve pagare l’imposta di bollo sui conti correnti?
L’importo dell’imposta è da considerarsi anche nel caso si possieda un libretto al risparmio in banca o presso le Poste Italiane. La considerazione adottata in questo caso, vede lo strumento non essere considerato come un prodotto di investimento, in quanto è solito essere usato per gestire i risparmi correnti.
Imposta di bollo conto deposito: ecco i calcoli
Ecco quindi che su conto corrente bancario l’imposta sarà pari a:
- Importo di € 34,20 annuali per le persone fisiche.
- € 100 l’anno per le persone giuridiche e per i titolari di Partita IVA.
Chi paga l’imposta di bollo
Abbiamo visto che tutti i detentori di conti bancari o di deposito che abbiano somme in giacenza oltre i € 5 mila, debbano versare l’imposta. Ma cosa accade nell’eventualità che lo stesso soggetto abbia intestati più rapporti? A quanto pare questi sarà tenuto al pagamento dell’imposta per ogni rapporto in essere.
Chi non paga l’imposta di bollo
Dopo aver veduto le posizioni che sono tenute al versamento della periodica imposta sui conto correnti, vediamo ora chi non è tenuto all’osservanza di tale disposizione. Ecco quindi che risultano essere esentati dal versamento di tale tassa coloro che detengono conti correnti, o libretti a risparmio che malgrado vadano a superare il tetto dei € 5 mila, risultino essere in possesso di ISEE inferiore a € 7.500.
Inoltre tali soggetti dovranno essere intestatari di un conto bancario base. Per conto base si vanno ad intendere quei prodotti finanziari, su cui non vi è applicazione di spese. In questo caso il titolare di conto base sarà tenuto a presentare un’autodichiarazione ISEE entro il 31 maggio di ogni anno, presso il proprio istituto bancario. Nella comunicazione dovrà essere richiesta la non applicazione dell’imposta.
Come si paga l’imposta di bollo del conto corrente
L’imposta relativa al proprio conto corrente bancario, normalmente viene trattenuta e versata direttamente dall’intermediario che in questo caso assume il ruolo di sostituto di imposta. Da rammentare quindi che il titolare del conto non ha alcun adempimento a cui fare fronte.