Si torna a parlare di impeachment: un istituto antico sempre più attuale
Negli Stati Uniti di America si torna a parlare di impeachment: la procedura contro Trump è iniziata e lo ha annunciato la Presidente della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi. Come funziona, però, questo istituto? Si utilizza anche in altri Paesi? E in Italia?
Storia dell’impeachment
La storia di questo strumento è molto antica e, come tanti altri strumenti giuridici, arriva dall’Inghilterra. L’anno in cui viene “inventato” l’impeachment è il 1376 ed è l’anno in cui alcuni ministri del re Edoardo II (nonché la sua amante, Alice Perrers), sono stati messi in stato di accusa dal Parlamento per corruzione e incapacità.
La storia dell’impeachment è strutturata e risponde al principio del bilanciamento dei poteri e della giustizia: nessuno, nemmeno un capo di Stato, può essere al di sopra della legge.
Stati Uniti d’America: la messa in stato di accusa del Presidente
L’impeachment più famoso è quello degli Usa: fin dalla sua fondazione, solo due presidenti sono stati sottoposti a questo istituto giudiziario così particolare. Si tratta degli ex presidenti Johnson e Clinton: il terzo potrebbe essere Trump, come ha annunciato la presidente Pelosi.
L’iniziativa parte dalla camera bassa, ovvero la Camera dei Rappresentanti, che vota i vai capi d’accusa singolarmente: l’impeachment parte con la maggioranza dei voti dei presenti.
A questo punto, tutto si sposta nella camera alta: il Senato federale. Qua si svolge un vero e proprio processo come se ci si trovasse di fronte a un giudice e a una giuria. Ci sono i testimoni, i documenti, le arringhe dell’accusa e della difesa.
Il Presidente Usa può essere condannato (e dunque rimosso dall’incarico) solo con i voti dei 2/3 del Senato. La messa in stato di accusa si compie per reati gravi e gravissimi, come ad esempio il tradimento o la corruzione.
Articolo 90 della Costituzione: Italia
Anche l’Italia ha una sorta di impeachment: è previsto dall’articolo 90 della Costituzione e può essere applicato per reati estremamente gravi come il tradimento e l’attentato alla Costituzione. Nessun presidente della Repubblica è mai stato sottoposto a questa procedura. Ci sono stati, però, tre tentativi andati a vuoto: contro Giovanni Leone nel 1978, contro Francesco Cossiga nel 1991 e contro Giorgio Napolitano nel 2014.
Licenziare un Presidente: gli altri Paesi
Altri Paesi che possono “licenziare” un presidente tramite una votazione sono il Brasile, il Paraguay, la Korea del Sud, le Filippine.