Confermata la fusione tra FCA e PSA Groupe al 50-50, messe in campo sinergie da 3.7 miliardi di Euro per sviluppare auto ecosostenibili e nessun impianto di produzione verrà chiuso.
Stamattina at è stata confermata la fusione tra le due potenze automobilistiche FCA e PSA attraverso una nota. Le prime voci, delle due società che hanno iniziato a trattare risalgono tra il mese di Giugno e Luglio, successivamente l’accordo era sfumato. In questi ultimi mesi, non è stato ufficializzato più alcun comunicato riguardante i rapporti tra i due gruppi. Ieri sera, le prime indiscrezioni, di una probabile fusione tra Fiat -Chrysler e il gruppo PSA.
Il comunicato ufficiale è stato diramato stamattina, poco prima dell’apertura dei mercati borsistici, il contenuto confermava che il consiglio di sorveglianza di PSA e Fiat Chrysler Automobile hanno deciso di operare insieme per una interrogazione tra i due business al 50-50. Entrambi i consigli hanno dato il via libera ai relativi uffici di raggiungere un Memorandum of Understanding vincolante.
Attraverso la fusione di FCA a e PSA, il gruppo diverrà la quarta casa costruttrice di auto al mondo, il progetto prevede una integrazione tra i Management Team delle due società, i due gruppi infatti, prevedono che tale fusione porti importanti vantaggi ad entrambi.
L’obiettivo è quello di divenire leader nel settore grazie alle dimensioni, le capacità, le risorse messe in atto per cogliere tutte le opportunità nel settore e poter gestire tutte le sfide in modo più efficiente ed efficace, soprattutto per quanto riguarda la nuova era che stavi coinvolgendo tutta la mobilità eco-sostenibile.
Attraverso tale operazione nasce oggi, il quarto costruttore al mondo di automobili.
Le vendite annuali, attraverso questa sinergia, ammonterebbero a numero pari a 8,7 milioni di veicoli; Tale fusione beneficerebbe ad ottenere margini più alti in quei mercati ove sono presenti maggiormente i due gruppi. Anche in termini dello sviluppo dei prodotti già esistenti e sui vari segmenti auto, la fusione tra PSA e FCA fa il modo che si formi un’aggregazione atta a unire la forza di due leader nei vari segmenti da loro prodotti ( suv, Luxury, truck, berline ecc) .
FCA e PSA hanno come focus la generazione nel breve periodo di sinergie annuali per circa 3,7 miliardi di €, tramite un’efficace allocazione delle risorse per gli investimenti di larga scala in piattaforme veicoli, sistemi di propulsione e tecnologie oltre alla maggiore capacità di acquisto.
Un ulteriore focus è quello di riuscire a raggiungere una sinergia pari all’80% dopo quattro anni, che stima un costo di una tantum di 2,8 miliardi di €.
FCA -PSA : Nota congiunta diramata dai gruppi
Le discussioni in corso aprono la strada alla creazione di un nuovo gruppo di dimensioni e risorse globali, detenuto al 50% dagli azionisti di Groupe PSA e al 50% dagli azionisti di FCA. In un settore in rapida evoluzione, con nuove sfide in termini di mobilità connessa, elettrificata, condivisa e autonoma, la società risultante dalla fusione farà leva sulla sua forza nella ricerca e sviluppo e sul suo ecosistema globale per accelerare l’innovazione e affrontare queste sfide con agilità ed efficienza negli investimenti.
- L’aggregazione creerebbe il 4° costruttore automobilistico al mondo per vendite annuali (8,7 milioni di veicoli)
- Inizialmente la società risultante dalla fusione beneficerebbe di margini tra i più elevati nei mercati ove presente, sulla base della solidità di FCA in Nord America e in America Latina e quella di Groupe PSA in Europa
- L’aggregazione unirebbe la forza dei brand dei due gruppi nei segmenti luxury, premium, veicoli passeggeri mainstream, SUV, truck e veicoli commerciali leggeri, rendendoli ancora più forti
- La società risultante dalla fusione unirebbe le ampie e crescenti competenze di entrambe le società in quelle tecnologie che stanno plasmando la nuova era della mobilità sostenibile, tra cui la propulsione elettrificata, la guida autonoma e la connettività digitale
- Sinergie annuali a breve termine stimate in circa 3,7 miliardi di euro, senza chiusure di stabilimenti
- Management team congiunto altamente stimato e riconosciuto per un’eccezionale creazione di valore e comprovato successo in precedenti aggregazioni aziendali
- Il Consiglio di Amministrazione della società capogruppo olandese avrebbe una rappresentanza bilanciata e una maggioranza di consiglieri indipendenti. John Elkann Presidente e Carlos Tavares CEO e membro del Consiglio
Londra e Ruiel Malmaison, 31 ottobre 2019. Il Consiglio di Sorveglianza di Peugeot S.A. e il Consiglio di Amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles N.V. (“FCA”) (NYSE: FCAU / MTA: FCA) hanno concordato all’unanimità di lavorare a una piena aggregazione dei rispettivi business tramite una fusione paritetica (50/50). Entrambi i consigli hanno dato mandato ai rispettivi team di portare a termine le discussioni per raggiungere nelle prossime settimane un Memorandum of Understanding vincolante.
Il piano relativo all’aggregazione dei business di Groupe PSA e di FCA fa seguito a intense discussioni tra i management team delle due società. Entrambi condividono la convinzione che ci sia una logica convincente in una mossa così audace e decisiva, che creerebbe un gruppo leader nel settore con le dimensioni, le capacità e le risorse per cogliere con successo le opportunità e gestire efficacemente le sfide di questa nuova era della mobilità.
L’aggregazione proposta creerebbe il 4° costruttore automobilistico al mondo in termini di unità vendute (8,7 milioni di veicoli), con ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro e un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi di euro[2], sulla base dell’aggregazione dei risultati del 2018 ed escludendo Magneti Marelli e Faurecia. L’importante creazione di valore risultante dall’operazione è stimata in circa 3,7 miliardi di euro in sinergie annuali a breve termine. Tali sinergie deriverebbero principalmente da una più efficace allocazione delle risorse per gli investimenti di larga scala in piattaforme veicoli, sistemi di propulsione e tecnologie e dalla maggiore capacità di acquisto insita nella nuova dimensione del gruppo risultante dalla fusione. Tali stime di sinergie non si basano su alcuna chiusura di stabilimenti.
Si prevede che l’80% delle sinergie siano raggiunte dopo 4 anni. Il costo una tantum per raggiungere tali sinergie è stimato in 2,8 miliardi di euro.
Gli azionisti di ciascuna società deterrebbero il 50% del capitale del nuovo gruppo risultante dalla fusione e, pertanto, i benefici derivanti dall’aggregazione sarebbero equamente divisi. L’operazione verrebbe effettuata in forma di fusione sotto una capogruppo olandese e la struttura di governance della nuova società sarebbe bilanciata tra gli azionisti, con una maggioranza di consiglieri indipendenti. Il consiglio di amministrazione sarebbe composto da 11 membri. Cinque membri del consiglio di amministrazione sarebbero nominati da FCA (incluso John Elkann in qualità di Presidente) e cinque da Groupe PSA (incluso il Senior Independent Director e il Vice Presidente)[3]. Carlos Tavares sarebbe Chief Executive Officer, oltre che membro del Consiglio di Amministrazione, per un mandato iniziale di cinque anni.
Carlo Tavares ha dichiarato: “Questa convergenza crea un significativo valore per tutti gli stakeholder e apre a un futuro brillante per la società risultante dalla fusione. Sono soddisfatto del lavoro fatto finora con Mike e sarò molto felice di continuare a lavorare con lui per costruire insieme un grande gruppo”.
Mike Manley ha dichiarato: “Sono contento di avere l’opportunità di lavorare con Carlos e il suo team su questa aggregazione che ha il potenziale di cambiare il settore. Abbiamo una lunga storia di cooperazione di successo con Groupe PSA e sono convinto che, insieme a tutte le nostre persone, potremo creare una società leader nella mobilità a livello globale”.
La nuova capogruppo con sede in Olanda sarebbe quotata su Euronext (Parigi), Borsa Italiana (Milano) e al New York Stock Exchange e continuerebbe a mantenere una importante presenza nelle attuali sedi operative centrali in Francia, Italia e negli Stati Uniti.
Lo statuto della nuova società risultante dalla fusione dovrebbe prevedere che il sistema di loyalty voting operi in modo tale da non assegnare a alcun azionista voti in Assemblea in misura eccedente il 30% del totale voti espressi. Si prevede inoltre che non ci sia alcun trasferimento dei diritti di doppio voto esistenti, ma che i nuovi diritti di doppio voto speciale maturino dopo un periodo di detenzione delle azioni di tre anni dal perfezionamento della fusione.
Un periodo di standstill di 7 anni a partire dal perfezionamento della fusione troverebbe applicazione in relazione alle partecipazioni azionarie di EXOR N.V., Bpifrance Participations SA, DFG e la famiglia Peugeot. EXOR, Bpifrance Participations e la famiglia Peugeot sarebbero inoltre soggetti ad un periodo di lock-up di 3 anni in relazione alle rispettive partecipazioni. Unica eccezione, alla famiglia Peugeot sarebbe concesso di aumentare del 2,5% la propria partecipazione nella società risultante dalla fusione nei primi 3 anni successivi al closing, esclusivamente acquisendo azioni da Bpifrance Participations e DFG.
Prima del perfezionamento dell’operazione, FCA distribuirebbe ai propri azionisti un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro, nonché la propria partecipazione in Comau. Inoltre, sempre prima del perfezionamento dell’operazione, Peugeot distribuirebbe ai propri azionisti la partecipazione del 46% detenuta in Faurecia. Ciò consentirebbe agli azionisti del gruppo risultante dalla fusione di condividere equamente le sinergie e i benefici derivanti da una fusione, riconoscendo nel contempo il valore significativo della piattaforma differenziata di FCA in Nord America e la sua forte posizione in America Latina, compresi i suoi margini ai vertici del settore in quelle regioni. Ciò rifletterebbe anche il valore aggiunto che i marchi globali di fascia alta di FCA, Alfa Romeo e Maserati, apporterebbero grazie al loro notevole potenziale di sviluppo.
Il portafoglio esteso coprirebbe tutti i segmenti di mercato con marchi iconici e prodotti competitivi basati su piattaforme razionalizzate e sull’ottimizzazione degli investimenti.
La proposta sarebbe sottoposta al processo di informazione e consultazione dei competenti organismi di rappresentanza dei lavoratori e soggetta alle consuete condizioni di closing, tra cui le approvazioni finali da parte dei rispettivi consigli di amministrazione del Memorandum of Understanding vincolante e l’accordo sulla documentazione definitiva.