Fondo perduto a beneficio delle città italiane in cui siano presenti santuari religiosi. Conoscendo il nostro territorio e la nostra storia, è lecito pensare che possano rimanere esclusi dalla possibilità di beneficio dell’aiuto, ben poche località.
Cerchiamo di fare chiarezza in merito alla platea dei possibili beneficiari del sostegno istituzionale, con le relative modalità di accesso.
Fondo perduto: di cosa si tratta
L’aiuto governativo riguardante le città con santuari religiosi, ha veduto la luce grazie al Decreto L egge104/2020 (meglio conosciuto come decreto Agosto). L’Agenzia delle Entrate ne ha approvato la modulistica. Sarà possibile quindi avanzarne richiesta, già a partire dalla data odierna, fino alla scadenza prevista per il prossimo 8 novembre. Il provvedimento pubblicato nella giornata di ieri da parte dell’Agenzia delle Entrate, riporta sia le istruzioni di accesso al fondo perduto, che la modulistica necessaria.
I requisiti necessari per l’inoltro della domanda di accesso al fondo perduto per le città con santuari religiosi, riguardano esercenti ed imprese che svolgono le loro attività in centri storici, solitamente identificati nella zona A o equivalente. Il fulcro di quanto esercitato deve essere compreso nell’attività di vendita di beni o di servizi al pubblico.
I comuni oggetto del beneficio devono avere:
- Con una densità della popolazione superiore ai 10 mila residenti.
- Rilevare un flusso turistico proveniente da Paesi esteri, che abbia un volume almeno di tre volte superiore al numero dei suoi abitanti. Tale rilevamento deve essere dichiarato dagli enti comunali preposti.
- Avere sul proprio territorio santuari religiosi
Il requisito degli abitanti oltre i 10 mila residenti, non viene ad applicarsi alle cittadine rimaste coinvolte negli eventi sismici dello scorso agosto 2016.
A quanto ammonta il fondo perduto
L’importo a beneficio degli aventi diritto, sarà determinato applicando una percentuale della differenza del fatturato e dei corrispettivi, tra i mesi di giugno 2020, e il mese di giugno 2019.
Pertanto il fondo sarà così conteggiato:
- Nel caso in cui vi siano ricavi e compensi non superiori a € 400 mila la percentuale del fondo è da considerarsi pari al 15%.
- Per quanto concerne ricavi e compensi oltre i € 400 mila la percentuale del fondo è del considerarsi pari al 10%.
- Nel caso in cui si arrivi fino a € 1 milione di ricavi e compensi, la percentuale conteggiata è pari al 5%.
Nel caso in cui a voler beneficiare del fondo perduto siano invece le persone fisiche, il contributo governativo viene fissato ad un importo minimo pari a € 1.000. L’importo per le società sarà considerato invece pari a € 2.000.
È stato stabilito inoltre che il contributo massimo erogabile non andrà a superare l’importo di € 150 mila. Il fondo perduto verrà automaticamente erogato con accredito sul conto corrente dei beneficiari.
Domanda di accesso
La domanda di accesso al fondo perduto deve essere avanzata solo in modalità elettronica, attraverso la propria area riservata sul portale Fatture e Corrispettivi del sito dell’Agenzia delle Entrate. Si potranno inoltrare le domande da oggi, fino al prossimo 8 novembre 2021.
Sarà necessario indicare il proprio codice fiscale, e nel caso di attività dovrà essere incluso il codice fiscale della persona fisica che ne ha la rappresentanza legale, e che firma l’istanza.