Fondi e gestioni: come è andata la raccolta di marzo per effetto Covid
Nel mese di marzo registrati deflussi netti per un valore di circa 8,7 miliardi. Gli investitori in obbligazioni sono stati i più penalizzati
Il Coronavirus ha colpito anche il settore del risparmio gestito, sono state registrate uscite di 8,7 miliardi. I fondi comuni hanno registrato un deflusso di 10,8 miliardi ma, grazie alla tenuta delle gestioni patrimoniali sono stati compensati da una raccolta di 1,8 miliardi.
Il Crollo delle borse dopo il 21 febbraio, giornata nera in cui fu scoperto il primo caso di coronavirus in Italia, ha colpito anche tutte le società che si occupavano della gestione del risparmio, la segnalazione arriva da Assogestioni.
Forte impatto sul patrimonio
Analizzando i dati emerge che i prodotti presi più di mira dalla crisi sono quelli obbligazionari, colpiti per 8,6 miliardi. Potremmo ipotizzare che la colpa di tale tracollo è dovuta alla vendita di titoli di debito più rischiosi che hanno contribuito al crollo.
La colpa dovrebbe essere stata proprio per via dei titoli di debito societari e gli high yield che hanno causato il tracollo, quest’ultimi avevano iniziato a diventare più presenti nei portafogli utili a compensare i rendimenti risicati delle emissioni governative.
Anche gli azionisti non possono brindare, per loro il tracollo è stato inferiore ma si è registrato comunque più di un dato negativo -4,1 miliardi; dei flessibili (-3,2 miliardi), bilanciati (-1,1 miliardi).
I fondi monetari invece sono i più privilegiati, rispondono con un attivo di 6,2 miliardi. Ciò ci indica che i risparmiatori stanno aspettando per capire come riposizionare i capitali.