La Flat Tax si avvicina con la sua scadenza, ormai alle porte. Il prossimo 30 giugno milioni di contribuenti italiani saranno chiamati al pagamento dell’imposta. È una tassa che non attua nessuna distinzione nella sua applicazione. Il suo regime di calcolo non si basa su dei scaglioni di reddito, ma conserva sempre la stessa percentuale di incidenza.
Flat Tax: 30 giugno scadenza saldo e acconto
Mancano ormai pochi giorni alla scadenza del suo pagamento, anche se molti attendono un rinvio in extremis, addirittura postumo. I titolari di Partita IVA in regime dei minimi e i forfettari, saranno chiamati al versamento del saldo relativo all’annualità 2020, e al primo acconto 2021, dell’imposta sostituiva pari al 15% o del 5%.
La scadenza della Flat Tax si allinea a quelle scadenze relative alla dichiarazione dei redditi, o dell’IRPEF.
Come si calcola la Flat Tax
Il calcolo dell’imposta sul reddito riguardante i titolari di Partita IVA a regime agevolato, si differenzia nel caso in cui si tratti di contribuenti forfettari, ovvero minimi. Vediamo nel dettaglio quali sono le differenze:
- I contribuenti a regime forfettario avranno la loro base dell’imponibile dal ricavo del lordo del fatturato, moltiplicato per il coefficiente di redditività stabilito dalla normativa, in base alla tipologia di attività svolta. A quanto risultante bisognerà in seguito applicare:
- 5% di aliquota per il primo quinquennio di attività in essere.
- 15% dal sesto anno di attività, per le attività che sono in proseguo di esercizio già attivo.
- I contribuenti minimi vedranno invece il calcolo dell’imposta dalla differenza tra i ricavi e i costi della loro attività. Si potranno includere nei costi d’esercizio anche servizi e beni ad uso promiscuo, ricavandone una quota deducibile pari al 50%. All’importo risultante bisognerà applicare l’aliquota del 5% per conoscere l’importo dell’imposta da versare.
Forfettari e minimi: ecco quando pagare
I Forfettari e i contribuenti che rientrano nel regime dei minimi (seppur ormai archiviato, resta in vigore in forma residua), sono chiamati al versamento del saldo e dell’acconto. Per loro la data di scadenza fissata per provvedere al pagamento dell’imposta sostitutiva segue le stesse scadenze dell’IRPEF. Oltre che avere quindi la stessa tempistica nell’evasione, Irpef e Flat Tax sono accumunate anche nelle stesse regolamentazioni di versamento.
L’importo dovuto alla Flat Tax ne determina la scadenza di pagamento, pertanto:
- Nel caso in cui l’importo dell’acconto 2020 non vada a oltrepassare la soglia di € 257,52, si potrà pagare l’imposta entro il prossimo 30 novembre. Sarà possibile effettuare il versamento anche in un’unica soluzione.
- Se l’importo della tassa supera la soglia di €257,52, si potrà effettuare il versamento seguendo due scadenze:
- Prima scadenza acconto il 30 giugno
- Seconda scadenza acconto il 30 novembre
Rimangono esenti dal versamento dell’acconto dell’imposta sostitutiva, i titolari di Partita IVA in regime dei minimi e forfettari a cui risulti un importo inferiore a €51,65.
Differimento e rateizzazione per forfettari e minimi, saldo e acconto
In vista della scadenza fissata per il 30 giugno prossimo, è bene ricordare che è possibile provvedere al versamento d’imposta anche entro i 30 giorni successivi. In questo caso si incorrerà in una sanzione pari al 0.40%, entro il 30 luglio 2021.
Si potrà pagare a rate sia il saldo che il primo acconto della Flat Tax, così scanditi:
- 1^ rata: scadenza 30 giugno interessi 0%, entro il 30 luglio interessi 0%
- 2^ rata: scadenza 16 luglio interessi 0,18% entro il 20 agosto interessi 0,18%
- 3^ rata: scadenza 20 agosto interessi 0,51% entro il 16 settembre interessi 0,51%
- 4^ rata: scadenza 16 settembre interessi 0,84% entro il 18 ottobre interessi 0,84%
- 5^ rata: scadenza 18 ottobre interessi 1,17% entro il 16 novembre interessi 1,17%
- 6^rata: scadenza 16 novembre interessi 1,50%
Il secondo acconto dovuto al 30 novembre non potrà essere rateizzato