Il mondo post Coronavirus è sempre più online e social, così nasce il Social Commerce. Facebook Shops, il servizio gratuito per vendere online
L’epidemia da Coronavirus ha dato, in tutto il mondo, un vero e proprio scossone alle vendite online. Così Facebook, da sempre al passo con i tempi, da il via alla nuova esperienza di social commerce, Facebook Shops, diventando ufficialmente concorrente di Amazon e degli altri competitor internazionali, come Alibaba e eBay.
Come funziona?
Il funzionamento non si discosta molto dalla “Vetrina” di Facebook, pertanto possiamo dedurre che l’adattamento non abbia previsto un investimento ingente da parte dell’azienda di Mark Zuckerberg, considerando anche la collaborazione con Shopify, la piattaforma campionessa dell’online, distribuita in 175 paesi, che ha realizzato vendite per 155 miliardi di dollari.
Nella sezione Shop, Facebook metterà ha disposizione delle aziende la possibilità di creare cataloghi personalizzabili di prodotti che il cliente potrà comodamente sfogliare, salvare ed, eventualmente, acquistare sul sito dell’azienda.
Per comunicare, cliente e venditore potranno utilizzare direttamente Messenger o, in alternativa, WhatsApp o Instagram Direct. È, infine, in fase di implementazione la possibilità di pagare mezzo App – già attiva negli Stati Uniti.
Gli Shops saranno promuovibili attraverso Stories e inserzioni. Ovviamente, la classica sezione comparirà nel profilo di ogni azienda.
Facebook Shops è gratuito per aziende di qualsiasi dimensione
La differenza fondamentale con Amazon e gli altri rivenditori online è la gratuità del servizio.
Facebook Shops, infatti, è un servizio gratuito per gli imprenditori e per le aziende di qualsiasi dimensione, a differenza di Amazon, che trattiene una percentuale sulle vendite, o della stessa Shopify, che prevede un canone mensile di circa 25 euro.
L’estate USA è Instagram Shops
Sulla scorta di Facebook, in arrivo negli USA durante l’estate, Instagram Shops con una particolare funzione di tag per favorire gli acquisti anche nei video.
In poche parole, il mondo post Coronavirus si fa sempre più social e online e tutti, anche le major, se vogliono sopravvivere, devono adattarsi. E in fretta.