Gli ETF conquistano sempre maggiore interesse nel mercato finanziario. Gli investitori hanno infatti la possibilità di scegliere tra due varianti di questa offerta di investimento. Possiamo trovare gli ETF a distribuzione o gli ETF ad accumulazione. La scelta dell’investimento sarà determinata dall’obiettivo che si vuole conquistare. Con il termine ETF si intendono gli exchange-traded fund. Trattasi di una tipologia di fondi d’investimento quotati in borsa, a responsabilità limitata. I soci partecipano alla compravendita di azioni che si legano a un indice azionario. Scopriamo le differenze tra ETF a distribuzione e ad accumulazione.
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ETF a distribuzione o ad accumulazione: differenze
Gli ETF ci permettono di diversificare la nostra tipologia di investimento. Possiamo quindi agire in diversi temi, nazioni, regioni, attività, preferenze, e tolleranza a rischio. Attraverso le varie liste esistenti di ETF, le categorie possono essere scelte in base alle nostre ideologie, convinzioni e preferenze. Esistono ETF riguardanti ad esempio l’investimento sostenibile, quelli invece indirizzati sulle tecnologie, o suddivisi per settore.
Sono presenti inoltre due grandi differenze tra ETF a distribuzione, e ETF ad accumulazione. Vediamo nel dettaglio le loro principali caratteristiche:
- Distribuzione: in questo caso si assiste alla ripartizione dei suoi dividendi agli azionisti, in proporzione al possedimento azionario dell’ETF
- Accumulazione: nel momento dell’assegnazione dei dividendi, questi non vengono ripartiti, ma si riutilizzano dall’ETF, con un nuovo investimento nelle azioni societarie, appartenenti all’ETF stesso.
ETF a distribuzione
Il vantaggio di un ETF a distribuzione risiede nel poter contare sui dividendi ottenuti a scadenza trimestrale o semestrale. Si andrebbero a profilare quindi delle entrate fisse a scadenza che possono magari contribuire a pagamenti di mutuo, o in caso di necessita.
Lo svantaggio degli ETF a distribuzione da tenere in considerazione nel momento in cui operiamo una scelta in merito alla tipologia di investimento da adottarsi, risiede nei costi. Ogni volta che si andranno a ricevere i dividendi, bisognerà tenere in considerazione l’incidenza della tassazione da aggiungere. La tassazione nel nostro Paese è del 26%. Con un rapido calcolo ci possiamo rendere subito conto che su 1.000 euro di dividendi, ci rimarranno in tasca solo 740 euro. Se quella cifra fosse stata reinvestita, certamente avrebbe comunque fruttato qualche cosa. Ecco un punto a favore del lungo termine d’investimento.
Quindi considerando tutte le tasse e le commissioni che gravitano intorno all’investimento, è facile determinare che gli ETF a distribuzione celano costi superiori, rispetto agli ETF ad accumulazione.
ETF ad accumulazione
Il vantaggio di un ETF ad accumulazione è quello di poter sfruttare al massimo i dividendi, attraverso nuovi investimenti, anche all’interno dell’ETF stesso. Nella realizzazione di profitti su questa tipologia di ETF, andranno necessariamente a incidere più tasse. Ci si auspica che vi sia un’evoluzione in merito della legislatura italiana, che vada ad alleggerirsi in tal senso. Di fatto a pari d’investimento resta fermo il punto che il guadagno sarà comunque molto di più, rispetto ad un ETF a distribuzione.
Lo svantaggio degli ETF ad accumulazione risiede nel vincolo a cui sono legati i fondi, all’interno dello stesso ETF per un periodo di tempo più o meno lungo. Infatti fino a quando non sarà venduta la quota di ETF, non sarà possibile accedere a quanto guadagnato.
ETF a distribuzione o ad accumulazione: come investire
Il rendimento degli ETF viene calcolato in maniera molto semplice e il suo acquisto si effettua nella stessa modalità di acquisto azionario. La scelta migliore è quella di operare attraverso una piattaforma digitale, andando a vedere così abbattuti i costi di commissione.