Negli ultimi anni la polemica contrappone antieuropeisti ed europeisti e in subordine, anti-moneta Euro e pro-moneta Euro.
In vista del prossimo voto di domenica vediamo di fare un po’ di chiarezza.
È realmente l’Europa il vero problema dell’Italia?
Molti sostengono che una Europa, così per come l’abbiamo conosciuta, sia una sorta di strangolatrice della crescita del Paese Italia.
Ma è realmente così? L’Italia è tra i Paesi fondanti dell’idea Europa. Quando infuriava la Seconda guerra mondiale, alcune menti illuminate furono confinate dal fascismo in una isoletta: Ventotene. Fu qui che l’idea di una Europa unita mosse i primi passi per quanto non fu possibile metterle in atto fino a quando la guerra non cessò.
Ma l’Europa non ci ama!
Anche qui dobbiamo fare chiarezza: il Parlamento Europeo è composto per buona parte da rappresentanti italiani. Siamo il terzo Paese europeo come rappresentazione. L’Europa quindi non è un ente terzo, lontano da noi, che decide contro l’Italia per una sorta di abuso di potere.
Per quanto l’Europa abbia ampi margini di miglioramento, l’Italia deve continuare a recitare la parte di uno degli attori protagonisti. Spesso dietro gli attacchi all’Europa si cela il desiderio di non far notare le proprie colpe.
I parametri che l’Italia ha firmato hanno l’obiettivo di contenere il nostro debito, debito contratto negli anni per ingrassare alcune categorie di cittadini in cambio di un voto ad esempio.
Qual è la situazione attuale delle famiglie e dello Stato Italiano in quanto a debito?
Se le famiglie italiane nel corso di quasi cinquanta anni sono passate da un reddito pro capite di tre volte lo stipendio lordo annuo a un reddito medio pro capite di nove volte è dovuto proprio allo Stato che, nel corso di decenni, si è sobbarcato di molti oneri dalle vecchie pensioni baby a tutti i privilegi di dipendenti pubblici con incarichi da dirigente, per tacere della chiusura spesso di entrambi gli occhi sugli evasori fiscali di molte partite IVA.
Cosa c’entra l’Europa con tutto questo? Cosa c’entra l’Europa con il nostro debito e con Governi che pur di continuare ad avere consenso hanno fatto regalie agli elettori?
Cosa c’entra l’Europa con la corruzione che aumenta i costi dei lavori pubblici fino a sei-sette volte rispetto agli altri Paesi gold-standard Europei?
Per passare all’altro tema, l’Euro, anche qui conviene fare una serie di riflessioni.
- Le economie mondiali non possono essere più considerate da sole ma necessitano di aggregarsi. I concorrenti oggi si chiamano Cina e Usa e solo una Europa forte e unita e può riuscire a conquistare terreno. Chi sogna una Italia solitaria non sa che una Italia isolata potrebbe essere mangiata in un sol boccone da altre economie più grandi.
- Da quando siamo sotto il cappello della moneta unica abbiamo avuto una politica monetaria favorevole. Questo lo sanno bene coloro che hanno acceso un mutuo così come le aziende che hanno acquistato attrezzi o hanno dovuto ricorrere a un finanziamento. Chi rimpiange la lira dimentica che in quegli anni il tasso di interesse ha avuto picchi al 20%.
- Di conseguenza le spese degli interessi dei titoli di Stato sono diminuite drasticamente. Lo spread è aumentato a quasi tre punti percentuali ma questo più per motivi endogeni che per fattori esogeni. La colpa va attribuita a frasi scriteriate di politici che basano tutto il consenso sul breve termine disinteressandosi delle regole di mercato che non hanno a che vedere con l’Europa ma con politiche populiste che fanno dell’Europa un finto nemico da combattere.
Da ciò deriva che una Europa che funzioni davvero deve nascere non da odii o paure, quanto deve cercare di far fronte comune sui temi caldi come quello della immigrazione, ma ciascuno deve dare un apporto per migliorare il clima e cercare di costruire insieme quella casa comune che tanto auspicavano i padri fondatori.