Draghi non ha purtroppo deluso le aspettative, ed è giunta come una doccia fredda la proroga dello stato di emergenza nel nostro Paese. Purtroppo l’ascesa dei contagiati in Italia è in aumento, tanto che si profila già la quinta ondata pandemica.
A detta degli esperti siamo già in prossimità del nuovo picco da Covid-19, per cui presto avremo sorpassato il massimo della curva epidemica, vedendo i casi scendere di nuovo. Ma nuove notizie non portano nulla di nuovo. Infatti si teme ora anche l’arrivo dall’ Europa della nuova variante Omicron. Tutti questi elementi hanno pertanto spinto l’esecutivo di Draghi ad attuare provvedimenti al fine di evitare le possibili ricadute in una situazione di grave emergenza sanitaria.
Draghi proroga lo stato di emergenza: vediamo fino a quando
Nel pomeriggio dello scorso 15 dicembre il Consiglio dei Ministri si è riunito a Palazzo Chigi sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi. Era presente alla seduta anche il Sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli. Dopo dibattimenti si è giunti all’approvazione della proposta avanzata dal premier e dal Ministro della Salute Speranza, con il parere favorevole da parte del Cdm. È stato approvato un decreto-legge che stabilisce la proroga dello stato di emergenza nazionale, unitamente alle misure necessarie per il contenimento dell’epidemia.
Pertanto quello che doveva essere un periodo emergenziale, vede ora una sua proroga, che non termina il 31 dicembre prossimo. Il proseguo del provvedimento avrà termine a quanto stabilito, il prossimo 31 marzo 2022. Non è stato possibile a quanto pare adottare la linea moderata che prevedeva i termini in scadenza a fine gennaio 2022. Ora con il proseguo del provvedimento governativo, conseguentemente sono stati prorogati i poteri derivanti dallo stato di emergenza al Capo del Dipartimento della Protezione Civile. Inoltre si proroga anche la struttura che fa capo al Commissario straordinario generale Figliuolo per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza da Covid-19.
Cosa cambierà con la proroga di Draghi
Draghi con il prolungamento dello stato di emergenza, ha di fatto prolungato le direttive in merito a tamponi, uso delle mascherine, green pass, smart working e ingressi nel nostro Paese. Vediamo caso per caso a cosa ci dovremo adeguare per un tempo più lungo.
Draghi e i tamponi
Di fatto sono stati portati alla scadenza del prossimo 31 marzo i test antigenici rapidi gratuiti e a prezzi calmierati.
Mascherine: come usarle
Stando alle nuove disposizioni dettate dal premier Mario Draghi
Resta la possibilità di non essere obbligati a dover indossare le mascherine all’aperto, se non i casi. Malgrado ciò si vede l’elenco delle città che attraverso personale ordinanza, impongono l’obbligo di indossare la mascherina nel centro cittadino e nei luoghi più affollati. Tra queste troviamo: alcune aree di Milano, Bergamo Torino, Aosta e Venezia, Bologna, Padova.
Validità Green Pass
Mario Draghi di fatto ha con tale disposizione in proroga, allungato il corso della certificazione verde. Tale pass che sarebbe dovuto resistere fino al prossimo 15 gennaio, sarà prorogato fino al 31 marzo 2022.
Cosa cambia per lo smart working
Il nuovo decreto rinnova anche la procedura semplificata per accedere allo smart working e al lavoro agile, per le persone fragili nelle aziende private.
Cosa cambia per gli ingressi in Italia
Arriva una decisa chiusura verso chi proviene dall’estero, anche se l’Unione europea ricorda che le restrizioni devono essere sempre giustificate. I non vaccinati per entrare in Italia dovranno sottoporsi a una quarantena di 5 giorni, con test antigenico entro 24 ore o molecolare entro 48 ore dall’arrivo. I vaccinati Chi è vaccinato avrà l’obbligo del solo test.