Ci sono diverse agevolazioni fiscali legate a certi lavori nel campo dell’edilizia, come ad esempio la detrazione per abbattere le barriere architettoniche. Nello specifico, è un aiuto che prevede il rimborso del 75% sul totale dei costi che si sono dovuti sostenere per la realizzazione delle stesse. A prevedere questa novità è la futura legge di Bilancio del prossimo anno. Questo bonus nasce in qualità di agevolazione temporanea. Significa, in altre parole, che si può applicare soltanto per l’anno di imposta corrente, ovvero il 2022. Il tempo in cui si può usufruire dell’aiuto va quindi dall’inizio dell’anno fino al 31 dicembre.
Adesso, però, le cose sembrano essere destinate a cambiare. Se si tengono in considerazione le ultime anticipazioni legate a questa manovra, nella legge di Bilancio 2023 si prevede che ci sarà un proroga di questa agevolazione. Si potrà richiedere il bonus fino al 31 dicembre dell’anno 2025, senza che siano previste delle modifiche per quel che riguarda il funzionamento. O, ancora, non ci sarà alcun limite di spesa. Bisogna anche sottolineare che non si deve confondere la detrazione economica del 75% con il bonus ascensore. Questo è infatti all’interno dei vari interventi del superbonus 110%. Di conseguenza, è tenuto a rispettare tutti i requisiti necessari per ottenerlo.
Detrazione per abbattere le barriere architettoniche: come funziona?
L’aiuto statale per abbattere le barriere architettoniche prevede che si possa detrarre il 75% del totale delle spese necessarie all’intervento edilizio. Le spese dovranno essere accompagnate necessariamente da documentazione apposita e sono a carico completo del contribuente. Questa detrazione è valida per tutti i lavori compiuti a partire dall’1 gennaio di quest’anno, fino al 31 dicembre. Ecco che, di conseguenza, si tratta di un aiuto che rientra nel bonus casa soltanto per un anno di imposta. Per lo meno, fintanto che la legge di Bilancio 2023 non confermi la proroga a livello ufficiale. Per poter usufruire dell’aiuto statale, lo si può fare in tre modalità differenti. La prima consiste nel richiedere la detrazione attraverso la dichiarazione dei redditi. In questo caso bisogna avere 5 quote all’anno con il medesimo importo. Un altro modo è usare lo sconto in fattura, altrimenti lo si fa grazie alla cessione del credito.
Detrazione per abbattere le barriere architettoniche: i limiti
Anche se sembra una buona idea quella di richiedere la detrazione fiscale per abbattere le barriere architettoniche, bisogna anche tenere in conto di alcuni limiti della spesa da sostenere. Questi si modulano a seconda di come è composto l’edificio dove si eseguiranno gli interventi. Se si tratta di un edificio unifamiliare o di un’unità immobiliare che si trova all’interno di un edificio multifamiliare, il tetto è di 50 mila euro. L’edificio però deve essere indipendente dal punto di vista funzionale e deve avere almeno un accesso autonomo verso l’esterno. Il limite di 40 mila euro è invece imponibile sugli immobili che si trovano dentro edifici da 2 a 8 unità di immobili. Si danno, infine, 30 mila euro, da moltiplicare per la quantità di unità immobiliari di cui è composto l’edificio, per tutti gli edifici che hanno più di 8 unità immobiliari.