Quando si parla di crowdfounding si fa riferimento a una parola inglese che, letteralmente, significa finanziamento della folla. Crowd significa infatti folla, e founding, invece, finanziamento. Questo fenomeno si può anche definire come un’alternativa forma di accesso al credito. Se per esempio si ha un’idea, ma mancano dei fondi che consentano di finanziarla, allora si potrebbe scegliere diversi canali per rendere il tutto una realtà concreta. Da un alto si trovano i canali tradizionali come ad esempio la richiesta di mutuo alle banche. Queste, però, tendono a negare l’accesso di fondi ai privati. È una situazione che accade sempre più spesso e che ostacola le realizzazioni più dal basso. Ecco che ci si può appellare proprio alla folla, e cioè alle persone comuni, al posto degli istituti bancari. Non a caso si sente spesso parlare di economia dal basso come forma alternativa di finanziamento. Per questa ragione il crowdfounding si definisce anche come la raccolta fondi del nuovo millennio e che tanto prende dalla realtà delle startup.
Crowdfounding: come funziona?
Il crowdfounding si appella al web come strumento preferito. Generalmente, il funzionamento di questo tipo di economi alternativa è alquanto semplice. C’è una persona comune che si può anche definire startupper e che ha deciso di mettere in pratica un’idea. Così, fa riferimento a una piattaforma online specifica il cui compito principale è quello di raccogliere finanziamenti dal basso. La persona presenta il progetto personale e inizia la raccolta di soldi. Le piattaforme che si occupano di ciò sono diverse e tante sono estremamente semplici e sicure. Alcune di essere sono orizzontali. In altre parole sono generaliste e consentono il finanziamento di progetti di diverse tipologie. Quelle verticali, invece, si specializzano in un solo settore o un prodotto singolo.
Crowdfounding: di che cosa si tratta?
Se una persona presenta un progetto che ha in mente di concretizzare e la piattaforma in questione lo reputa degno di nota, allora si può procedere con la campagna di raccolta fondi. Da qui è necessario fissare un budget che consenta di mettere in atto l’idea. Servirà fissare anche una scadenza entro la quale si ottengono i fondi. A seconda della tipologia della raccolta, esistono differenti criteri che valutino e selezionino il progetto. Il secondo passo da compiere è quello di pubblicizzare l’idea. Si possono utilizzare i social network da collegare direttamente alla piattaforma, oltre che chiamare l’attenzione dell’ufficio stampa. Così la notizia dell’idea può circolare sia sul web che, eventualmente, su carta stampata. Qualora il progetto dovesse ricevere tutti i finanziamenti necessari entro la data che ci si era prefissati, allora è probabile che il progetto vada in porto e si possa realizzare.
Crowdfounding: ci sono diverse tipologie
Il finanziamento da basso che il crowdfounding prevede non appartiene unicamente a una sola categoria. Ci sono infatti diverse modalità che consentano di chiedere i finanziamenti necessari per la realizzazione di un progetto. Sono metodi che vanno cambiando in base al Paese di provenienza in quanto devono adattarsi a una legislazione economica e fiscale specifica. Per questa ragione è necessario informarsi sempre e capire che cosa è possibile realizzare nel territorio in cu isi ha la residenza.