Nella Giornata di ieri, in Senato, il Premier Giuseppe Conte, ha esposto un informativa per comunicare la fase 2.
Il presidente del Consiglio ha descritto in Parlamento i 5 punti fondamentali per ripartire e dare vita alla fase 2:
- Distanziamento sociale e mascherine
- Potenziamento di servizi di prevenzione, RSA
- Covid Hospital in tutte le Regioni
- Tamponi e test sierologici
- Teleassistenza e mappatura dei contagi tramite l’uso della App Immuni
Giuseppe Conte, durante l’informativa di ieri in parlamento ha dichiarato:
«Stiamo elaborando un programma di progressive riaperture che sia omogeneo su base nazionale e che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali tenendo sotto controllo la curva del contagio»,
I 5 punti fondamentali su cui verte la ripartenza finalmente stanno venendo alla luce. Ovviamente dettagli sempre più precisi verranno forniti nei prossimi giorni dal Governo che è al lavoro per impostare al meglio tutta la fase 2.
Fase 2: alcuni dettagli
Una mano importante dovrebbe essere fornita dal super manager, ex AD di Vodafone Vittorio Colao, persona di grande esperienza, scelta dal Governo per dare un supporto dell’emergenza.
L’ex ad di Vodafone ha svolto, nella giornata di ieri, una lunga riunione in videoconferenza con il team di esperti incaricati dal governo; Da alcune fonti si apprende che Colao è già al lavoro e intenzionato a inviare una prima relazione contenente alcune indicazioni emerse durante i colloqui, svolti nella giornata di ieri, che saranno disponibili alla Cabina di regia tra le Regioni e gli enti locali, per la giornata di oggi o Venerdì.
E’ proprio da Colao che sarebbe giunta un’ulteriore conferma che la ripartenza e l’avvio della fase 2 si svilupperà in modo differenziato e graduale.
Ma – come confermato da Conte – la ripartenza sarà omogenea per tutto il territorio nazionale, bisognerà attenersi alle linee guida.
Il Premier Conte, durante l’informativa al Senato ha inoltre dichiarato che:
«Dobbiamo procedere a un allentamento del regime attuale delle restrizioni e fare il possibile per preservare l’integrità del nostro tessuto produttivo. Il motore del Paese deve avviarsi ma sulla base di un programma ben strutturato».
L’attuale lockdown resta in vigore fino al 3 maggio.
Questo restrizione tuttavia non scarta l’ipotesi che alcuni settori possano ricominciare ad avviare la produzione e iniziare a partire già dalla prossima settimana.
Alcuni degli strumenti messi in campo e che verranno utilizzati per concedere il via libera saranno il documento messo a punto dall’Inail e approvato dal Comitato tecnico scientifico che elenca alcuni degli indici di rischio per i vari codici Ateco.
Sostanzialmente, ciò che verrà fornito dal governo sarà una guida precisa e puntuale che assegnerà un punteggio, tenendo conto di tre principali criteri:
- esposizione al virus
- prossimità dei lavoratori
- aggregazione.
A superare fin da subito l’esame e ad avere un indice di rischio medio-basso potrebbero essere già individuati alcuni comparti importanti come:
- l’automotive
- la moda e quindi tessile e abbigliamento
- metallurgia e siderurgia
- le costruzioni.
Ovviamente l’indice di rischio non sarà l’unica condizione a cui il governo sta pensando. Decisiva sarà l’attenzione dedicata ai protocolli di sicurezza come l’uso del:
- termoscanner
- sanificazione degli ambienti
- dotazione dei dispositivi di sicurezza a partire da guanti e mascherine
Incisive saranno inoltre le varie posizioni assunte dalle Regioni chiamate a loro volta, a garantire supporto e adeguatezza del sistema Covid hospital, un piano di studi dei trasporti pubblici e piani mobilità che dovranno evitare assembramenti.