L’uso della carte di credito e bancomat penalizza i piccoli negozianti, come bisogna fare per incentivare le aziende all’uso della moneta elettronica?
Obbligare le piccole aziende a pagare con la carta di credito o il bancomat e ridurre i loro ricavi attraverso le provvigioni della banca è moralmente scorretto, bisognerebbe quindi trovare la giusta modalità per incentivare le stesse aziende all’uso dei pagamenti elettronici.
Lo Stato vorrebbe che le persone pagassero, anche un caffè, attraverso luso della moneta digitale, ovviamente il mondo delle Partite Iva, dei negozianti e commercianti in particolar modo, sono in rivolta. L’iniziativa dello stato di applicare obbligatoriamente l’uso del POS ad oggi è folle perchè parecchie banche applicano ai negozianti commissioni troppo alte anche per le piccole transazioni.
E’ presente un certo malessere più che comprensibile tra gli imprenditori, soprattutto quelli più piccoli come le singole attività commerciali che sono i primi che soffriranno se questa applicazione forzata fosse realmente esercitata.
Partendo dal presupposto che è ideologicamente scorretto far applicare attraverso un uso forzato dispositivo tecnologico che genera costi, facendo in modo che la categoria, già più tassata in Italia, paghi il conto più alto.
L’impresa italiana spesso, si trova in difficoltà economiche, per colpa della alta pressione fiscale( tra le più elevate in Europa).
La necessità di Obbligare l’uso del POS ai negozianti è un iniziativa, oltre che un’esigenza, dello Stato a limitare il fenomeno dell’evasione fiscale.
Tale iniziativa ai fini statali è comprensibile ma, il danno rimane a carico di tutte le Partite Iva che si trovano già sommerse di tasse e a breve, se le cose non dovessero cambiare, anche dalle commissioni da parte della banca.
Commissioni bancarie: come incentivare l’uso del POS?
Com’è possibile incentivare l’uso del POS? ll tema centrale è sempre quello, le commissioni bancarie, che nel caso in cui fossero solo una tantum ridotta all’anno, sicuramente all’esercente non risulterebbe problematico farne uso.
Per poter abbassare le commissioni lo Stato dovrebbe lavorare sull’aumento della frequenza dei pagamenti elettronici da parte di tutti coloro che stanno facendo gli acquisti (i clienti). Ad oggi, la media Italiana, si stima che fa un uso della carta di credito/ Bancomat, di circa una strisciata ogni nove giorni; Se gli italiani dovessero fare questo gesto quotidianamente, le banche avrebbero sin da subito una base imponibile più alta e sarebbero in grado di abbassare fin da subito le commissioni, in quanto aumenterebbe il loro giro di affari.
Per iniziare questo procedimento virtuoso, che ovviamente risulta essere il solito “can che si morde la coda”, dovremmo tutti quanti iniziare da subito a pagare con la Carta di Credito o il Bancomat.
Ovviamente la condizione di partenza è abbastanza difficile, in quanto ad oggi chi fa maggior uso di contante sono le persone anziane che rimangono molto diffidenti dall’uso della tecnologia.
Il problema ovviamente rimane a monte: se la gente non inizia cambiare abitudini e non si inizia a studiare dei modi per far cambiare le consuetudini giornaliere, la gente continuerà a pagare con il contante, come fa da una vita.
Le banche, hanno tutto l’interesse, a far si che le persone inizino a pagare con la carta di credito o il bancomat, si troveranno quindi a dover fare i conti con i clienti chee ovviamente non hanno intenzione a cambiare le proprie abitudini e dovranno iniziare a studiar un modo per premiarle.
Ovviamente però l’approccio, non deve essere quello di applicare una tassa sul prelievo dei contanti, che oltre ad essere ingiusta, è anche lesiva per chi ha un reddito basso.
Le banche devono subito studiare come offrire gli interessi sul conto corrente per tutti coloro che consuetudinariamente usano la Carta di Credito o il Bancomat, oppure potrebbero iniziare a premiare i consumatori attraverso un piccolo incentivo ad ogni pagamento.
Commissioni bancarie: i tassi negativi della BCE non aiutano
La Banca Centrale Europea ha applicato da mesi i tassi negativi, ciò significa che le banche che offrono credito non ricavano nessun interesse sui soldi che erogano, indi per cui, l’uso di tutti gli altri strumenti bancari risultano essere fonti di guadagno.
Proprio per questo motivo, al momento, togliere le commissioni sull’uso del POS risulta essere un danno per le banche. Se la BCE dovesse tornare ad offrire tassi positivi, le banche inizierebbero a ricavare maggiori utili, e quindi sarebbe per loro, più probabile, che inizino ad abbassare il costo delle commissioni.
Sostanzialmente, per far si che le persone iniziano ad usare il POS, e il negoziante a mettere a disposizione l’uso dei POS anche per piccoli importi ci deve essere un’importante iniziativa da parte delle banche che devono incentivare in modo massivo l’uso della moneta elettronica sia per il consumatore finale che per il commerciante. Ad oggi, l’impazienza del governo, ad ottenere più soldi alle casse dello Stato, rischia di fatto di creare un ulteriore crisi delle partite Iva, che sono sempre più tassate, rischiando di far passare il cattivo messaggio alle persone.
Commissioni Bancarie: perchè lo stato vuole incentivare la moneta elettronica?
Lo Stato, ora più che ami, vorrebbe che tutti i contanti in circolazione si convertino in moneta elettronica in quanto è stato verificato, che l’uso dei contanti incentiva una maggiore evasione fiscale e non si comprende, dove miliardi di Euro, ogni anno spariscano.
Attraverso l’uso del contante, lo Stato, non è a conoscenza dei movimenti che la moneta subisce, rischiando quindi di perderne il controllo a vantaggio degli evasori. L’iniziativa dello stato, ai fini di fare la guerra all’evasione fiscale, sul piano morale è ricevibile dovrebbe solo studiare le modalità per non fare danni all’economia italiana, che ha un PIL molto basso.
Come spiegato nei paragrafi precedenti, il piccolo commerciante è colui che spesso fa più uso della moneta contante, però generalmente la parte grossa dell’evasione fiscale avviene da altri tipi di attività. Al piccolo negoziante quindi non deve cadere l’onere di dover pagare ulteriori spese, per un bisogno dello Stato. La stessa cosa deve riguardare il consumatore finale, che non può pagare di più un prodotto nel caso in cui usa la moneta virtuale.
Commissioni Bancarie: quanto costa un POS per il commerciante?
Cerchiamo ora di comprendere bene quali siano gli importi che le attività commerciali si trovano a dover sostenere a ogni transazione con la moneta elettronica:
Unicredit:
La banca Unicredit applica un costo sulla commissione su base percentuale sull’importo pagato con Bancomat che ammonta a 2,30% per un minimo di 17€ di transizione. La commissione fissa sul transato è invece di 0,50€ con il PagoBancomat
Intesa San Paolo:
Intesa Sanpaolo applica una commissione minima, ovvero una tantum mensile, sull’importo transitato via PagoBancomat di 15 €
Poste italiane:
Poste Italiane, applica una tariffa fissa per le transazioni fino a 30 €. Per quanto concerne il pagamento attraverso le Carte di Debito, PostaMat, prepagate Postepay, Maestro e MasterCard :importo massimo un1,80€. Per pagamenti effettuati con carta Visa e MasterCard fino a 3,80€ per pagamenti effettuati con carta Maestro fino a 3,80€ e pagamenti effettuato con Bancomat 1,80€.
Ovviamente il costo del POS varia in base al modello scelto, soprattutto cambia anche, da banca in banca:
In Poste Italiane il POS fisso dovrebbe costare 15 € + Iva, il POS Cordless ha un costo di 21,50 € + Iva, il POS con collegamento a Internet costa 25 € + Iva
In IntesaSanPaolo il costo del POS fisso varia dai 9 ai 18 €, per il POS Cordless il costo varia da 31,90 € a 40 € mentre invece, il POS con collegamento a Internet ha un prezzo che varia dai 24€ ai 29€.
Per quanto concerne il costo del POS Unicredit, il modello fisso costa 32,50€, il modello Cordless ha un valore di 43 € mentre il POS con collegamento Internet GSM ha un costo di 54,5 €.
Il costo del POS ADSL su rete aziendale è di 53 € il POS che naviga su rete pubblica invece è di 54,5 €,
Commissioni Bancarie POS 2020: Sanzioni per chi non possiede il POS
Dal 30 settembre di due anni fa è previsto l’obbligo del POS da parte di tutti negozianti e le partite Iva che lavorano a stretto contatto con il consumatore finale, la legge del 2017 obbligava tutti negozianti a possedere un POS e accettare qualsiasi pagamento elettronico di qualsiasi somma. Ma sappiamo che non sempre le cose non sono andate cosi.
A partire dal 2020 inizieranno a scattare le sanzioni, in quanto le attività devono garantire alle persone la possibilità di pagare con la moneta elettronica.
POS 2020: Qual è la multa che verrà applicata per chi non accetta il pagamento via POS?
La sanzione che verrà applicata è di 30 € ad operazione rifiutata oltre a una percentuale del 4% sul valore del della transazione omessa.
Le modalità verranno prossimamente raccontate
Pos 2020:Chi ha l’obbligo di avere un POS?
Hanno l’obbligo di tenere un POS tutte le partite Iva che lavorano a stretto contatto con il pubblico per cui, tutte le attività commerciali e alcuni professionisti come ad esempio gli avvocati ecc.
Ovviamente ci saranno delle categorie esentate.
Aggiornamento: l’obbligo entrerà in vigore dal 1 luglio 2020 per maggiori informazioni leggere questo articolo.