Coronavirus, scuole chiuse sino al 15 marzo. Cinema, teatri, concorsi e sport di base ok, ma con 1 metro di distanza. Partite a porte chiuse.
Emanato ieri il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Per arginare la diffusione del contagio da Coronavirus COVID-19, le scuole di ogni ordine e grado e i servizi educativi all’infanzia rimarranno chiuse sino al 15 marzo 2020.
Il Dpcm del 4 marzo 2020: cosa prevede
Oltre alla chiusura delle scuole, sono numerosi, i provvedimenti elencati all’interno del Dpcm e in vigore fino al 3 aprile 2020.
Tra quesi, la sospensione di eventi e spettacoli, svolti in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, che comportino affollamento di persone tale da non poter garantendo ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Distanza interpersonale di almeno un metro anche per procedure concorsuali pubbliche e private e per chi pratica sport di base. Le manifestazioni sportive, invece, si potranno svolgere, ma a porte chiuse.
Conte: “Il sistema sanitario, per quanto efficiente, rischia di andare in sovraccarico“
“Siamo concentrati ad adottare tutte le misure per ottenere l’effetto di contenimento diretto del virus o di ritardo della diffusione perché il sistema sanitario, per quanto efficiente, rischia di andare in sovraccarico. Abbiamo il problema con la terapia intensiva e sub intensiva se la crisi dovesse proseguire“, ha dichiarato il Premier Giuseppe Conte durante la presentazione del nuovo Dpcm.
Coronavirus: il provvedimento “scuole chiuse” sino al 15 marzo emanato in via precauzionale.
Il provvedimento di chiusura delle scuole sino al 15 marzo è particolarmente controverso. Se è vero quanto ha affermato Conte, che “questa sfida non ha colore politico“, è altrettanto vero che il comitato scientifico interpellato dal premier e dai ministri non si è schierato all’unanimità a favore del provvedimento che è stato definito addirittura “inutile e dannoso” [Walter Ricciardi – Oms ].
La scelta di chiudere le scuole per un così lungo periodo ha inevitabili ripercussioni sulla vita di tutti, ma è stata presa in via precauzionale perché il sistema sanitario nazionale rischierebbe il collasso.
I dati del contagio in Italia
Al momento, infatti, i contagiati in Italia sono 3.089, di cui 107 persone decedute contro le 276 guarite. Il virus, secondo i dati diffusi dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, ha una mortalità di poco superiore al 3%, mentre la percentuale di guarigione è di poco inferiore al 9%.